QUANDO AL DESIGN SI AGGIUNGE IL DESIGN

Alla Milano Design Week si riparte dagli Airbump (e dal nome) per giocare ironicamente, oltre i limiti delle convenzioni automobilistiche, con l’identità di un prodotto di per sé capace di calamitare non pochi sguardi.

Nel 1972 il marchio d’arredamento Gufram, già legato a icone “anti-accademiche” come il divano Bocca (1970) o le sedute Pratone (1971) e Capitello (1972), propose Cactus, incredibile appendiabiti sul quale i cappotti restavano al loro posto anche grazie a una texture puntuta che rileggeva in chiave plastica le spine della pianta originale.

C4 Cactus Gufram

Quel medesimo effetto bugnato è stato riprodotto oggi, a mano, su supporti in clay tagliati sulla forma delle protezioni antiurto della crossover francese, poi scansionati in 3D per ricavarne pannelli in poliuretano espanso che ne ricalcassero esattamente la picchiettatura, da montare sulla carrozzeria. Prima che fossero assemblati, però, su questi grossi elementi morbidi è stato steso a mano il Guflac, un coating superficiale che si applica come una vernice ma assume l’aspetto finale di una pelle elastica e lucida.

C4 Cactus Gufram

Risultato? Sui paraurti e sulle fiancate della C4 Cactus sembrano spuntate soffici “infiorescenze” in rilievo, che arricchiscono il già deciso impatto visivo dell’auto senza sfiorare i lamierati. In questo modo lo spirito anticonformista (e ormai sempre più pop) di Citroën si miscela all’approccio ultra-dissacrante di un nome cult del design italiano, un po’ come l’arancione sfuma nel verde lime per la verniciatura esterna: citazione, quest’ultima, dei colori del Metacactus, edizione limitata nata nel 2012 per celebrare il quarantennale dell’appendiabiti.

Se non bastasse, anche in abitacolo le tinte si mescolano fra loro in un’esplosione fluo che, insieme alle impunture concentriche, caratterizza la selleria specifica in microfibra e contrasta con il nero assoluto delle altre plastiche.