Da un lato, nella sua livrea che interseca il bianco alla fibra di carbonio e alle pennellate fluo, la concept H2 Speed del 2016, elettrica alimentata a Fuel Cell. Dall’altro, modellata nel candore assai più estremo delle sue forme da competizione pura, la monoposto M5Electro con la quale il team Mahindra Racing gareggerà nella prossima stagione del più importante campionato mondiale a zero emissioni.
Una accanto all’altra, nello storico quadro della sede di Cambiano, due protagoniste d’eccezione celebrano la nascita di una promettente partnership fra l’aggressività della scuderia indiana e l’eccellenza della Carrozzeria made in Italy. Nel segno del rispetto dell’ambiente, naturalmente, ma anche di un’insopprimibile desiderio di emozioni, che vedrà a fine 2018 il concretizzarsi di un’esperienza agonistica condotta con la vettura messa definitivamente a punto.
I prossimi mesi vedranno dunque svilupparsi al meglio il progetto già avviato da Mahindra Racing, soprattutto attraverso le competenze di Pininfarina nell’ambito della fluidodinamica computazionale (Computational Fluid Dynamics, CFD) e dell’aerodinamica in senso lato: «Possediamo una delle più avanzate Gallerie del Vento del mondo, un centro ai vertici della ricerca mondiale fin dal 1972, che ci ha permesso di sviluppare un know-how ora a disposizione per queste gare automobilistiche eccezionali ed ecocompatibili» sottolinea non a caso Silvio Pietro Angori, AD del gruppo torinese.
Ruzbeh Irani, capo della comunicazione e Chief Brand Officer di Mahindra, pone anch’egli l’accento sulla levatura italiana «in fatto di design, tecnologia e digitale, che aumenterà significativamente le nostre capacità e il livello delle nostre prestazioni». E lascia perfino intendere che, in un futuro ancora lontano, tali esperienze possano fluire dalle corse alla strada, pronte ad alimentare un’inedita generazione di elettriche concepite per l’asfalto di tutti i giorni.