«Il punto di partenza è sempre il foglio bianco». Alessandro Maccolini, capo del design degli esterni di Alfa Romeo, inizia così il racconto della genesi della Stelvio in occasione di Autostyle 2017, ripercorrendo i passaggi che hanno portato alla definizione del primo Suv della casa del biscione. In effetti, però, un precedente esiste: con la concept Kamal, nel 2003 l’Alfa presentò al mondo la sua prima idea di Suv, che non fu però seguita da una produzione di serie. Oggi invece l’Alfa Romeo Stelvio c’è, e circola sulle nostre strade già da qualche mese, proponendosi come una vettura attuale, dalle linee dinamiche e sportive.
«Abbiamo dedicato moltissimo tempo al disegno dell’anteriore, volevamo che questo Suv fosse riconoscibile fin da subito come una vera Alfa Romeo e ci siamo riusciti», ha detto Maccolini illustrando il progetto sul palco della manifestazione organizzata da Berman il 6 ottobre scorso. Il forte elemento di caratterizzazione stilistica della Stelvio è lo storico trilobo con le due prese d’aria laterali, posizionato al centro della calandra. All’estremità troviamo i gruppi ottici, molto simili a quelli della sorella berlina Giulia. «Stelvio e Giulia sono nate quasi nello stesso momento e hanno i medesimi ingredienti stilistici pur conservando due identità completamente distinte», ha proseguito il designer.
La fiancata è scolpita, la linea di cintura alta e i parafanghi bombati. La cabina scivola compatta verso il posteriore e la coda vuole essere un omaggio alle vetture che hanno fatto la storia del brand e dell’automobilismo. Si presenta infatti tronca con effetto “Kamm Tail”, «proprio come le mitiche TZ, SZ e molte altre. Tutte distanti anni luce dalle Stelvio per ruolo ed obiettivi», ha detto sorridendo Maccolini. Il piano di coda netto e piatto e lo spoiler sopra il parabrezza posteriore inoltre garantiscono a quest’Alfa una buona aerodinamicità, con un Cx di 0,30.
Gli interni sono spaziosi e l’attenzione degli stilisti si è rivolta verso tutti i passeggeri per disegnare spazi ampi e confortevoli. La plancia si sviluppa su un piano orizzontale, la strumentazione analogica segue un disegno circolare e il volante a tre razze sportivo è un invito alla guida. «I materiali utilizzati sono reali. Il carbonio è carbonio, il legno è vero legno, non c’è finzione in questa vettura. I principi che hanno ispirato il disegno degli interni sono eleganza, semplicità e pulizia delle linee», ha detto il designer che ha concluso il suo intervento con una provocazione: «L’automobile è un animale che deve vivere all’interno del suo ambiente naturale perché l’uomo ne apprezzi la bellezza. Giudicate voi quella di quest’Alfa Romeo».