Una calandra così non si era mai vista. La “spindle grille”, quella grande clessidra che distingue in modo inconfondibile i modelli Lexus, è per altro tra le più ampie dell’odierno panorama automobilistico, ma quella sfoggiata dalla Lexus LS+ Concept all’ultimo salone di Tokyo colonizza l’intero frontale, estendendosi non soltanto lateralmente ma anche in alto, andando ad intestare il cofano.

Lexus LS+ Concept

«Trattandosi di una concept car abbiamo potuto essere avventurosi e provare nuove idee», spiega Hiroaki Hakamata, Group Maganer del Design Lexus e Exterior Lead Designer del progetto, che abbiamo incontrato a Tokyo insieme alla designer di esterni Nozomi Hirai. Il compito loro assegnato era ideale per esplorare e proporre nuove soluzioni stilistiche nel segno della L-Finess, la cifra stilistica del brand premium del gruppo Toyota.

Lexus LS+ Concept

«Il brief iniziale prevedeva che la vettura incorporasse nuove tecnologie, dalle luci laser alla guida autonoma, alle soluzioni volte all’efficienza aerodinamica, e il design doveva riflettere tutto ciò», prosegue Hakamata. La silhouette è quella della nuova LS, la berlina di vertice della Lexus, cresciuta di dimensioni ma connotata da un profilo molto più slanciato e “coupé” nella linea del tetto e nel trattamento della coda.

Lexus LS+ Concept

A rubare la scena e a catturare lo sguardo è però il frontale: «La “spindle grille” ha una natura evolutiva, non è un’entità fissa», spiega Nozomi Hirai. «Abbiamo voluto dare un’immagine forte, che indicasse che si sta davvero evolvendo. In questo caso, è diventata un oggetto molto tridimensionale in cui la luce e il colore giocano un ruolo importante, così come significativo è il suo contributo alle performance aerodinamiche».

Lexus LS+ Concept

L’effetto tridimensionale della griglia è accentuato dall’illuminazione azzurra e dalle aree laterali più scure, mentre la trama a rete, tipica di Lexus, si apre e si richiude a seconda delle esigenze aerodinamiche, creando un movimento della superficie. A rendere nuovi i connotati frontali sono anche i gruppi ottici, spiegano ancora i designer: «E’ cambiata la relazione tra gli elementi, di solito i fari sono una presenza dominante e le luci diurne meno evidenti, qui è l’inverso. Le luci diurne sono sempre ad L, ma sono molto più allungate». E’ come se i flussi d’aria che investono il frontale esercitassero un’energia che “spinge” sulle forme, affiancata dal taglio particolare dei parafanghi.

Lexus LS+ Concept

L’insieme è ricco di inserti triangolari che si innestano nei volumi, un tema caro al design Lexus e che sulla LS+ Concept è ripreso con coerenza anche nel design della coda. Al look futuribile partecipano inoltre i gruppi ottici anteriori e posteriori a laser, nonché i piccoli e stilosi retrovisori elettronici. Questo concept si focalizza volutamente sugli esterni (a Tokyo l’interno non è stato svelato), ma i designer stanno lavorando intensamente sull’evoluzione degli abitacoli, proprio in vista dell’integrazione dell’intelligenza artificiale: «L’obbiettivo è creare una connessione emotiva con le persone», conclude Hakamata.

L’articolo continua su Auto&Design n. 228