Tre mesi dopo la presentazione dell’ammiccante prototipo ginevrino, fasciato in un blu liquido punteggiato di tocchi fosforescenti, la crossover di segmento B del Double Chevron si svela nella sua variante di produzione. Con una sorpresa che rimescola subito le carte stilistiche: i tipici Airbump, così significativi per C3 e soprattutto C4 Cactus, qui spariscono del tutto, travolti da un estro progettuale che ha prodotto nuovi e molteplici punti d’attrazione.
Per esempio il trattamento della terza luce laterale, arricchita da un pattern orizzontale a filetti colorati che evoca l’alettatura di una veneziana in chiave stilizzata. O la struttura del frontale, ripresa dalla concept rinunciando ai fendinebbia separati (un must nel segmento) e giocando invece, sotto le sottili luci diurne, su un complesso proiettore squadrato capace di integrare tutte le funzioni d’illuminazione.
A farsi osservare con il maggior interesse resta però l’abitacolo, che sul prototipo era rimasto allo stato di rendering. «Nell’impostazione della plancia, essenziale ma muscolosa, si può notare più di un riferimento all’iconica concept Aircross del 2015, come le bocchette laterali verticali», spiega Jean-Arthur Madeleine, responsabile del desing degli interni. Una sinuosa fascia in tessuto conferisce all’ambiente un senso di ricchezza quasi domestica.
«L’obiettivo è parlare alle famiglie costruendo un universo a metà fra crossover e monovolume, personalizzabile naturalmente». Con ben 85 varianti di carrozzeria (che combinano i colori di corpo vettura, tetto e dettagli) e 5 atmosfere interne, anche i genitori più anticonformisti si sentiranno appagati.