La nuova Lexus Es F Sport presenta un rivestimento delle portiere disegnato per conferire agli interni una bellezza duratura, grazie a un design ispirato alla katana, la famosa spada simbolo di una delle arti artigianali più apprezzate del Giappone. L’evoluzione del design della casa del sol levante, può essere attribuita all’utilizzo di tecniche artigianali nella realizzazione dei particolari degli interni delle vetture. La Es F Sport segue questa tradizione con un rivestimento delle portiere ispirato all’Hadori, una tecnica di lucidatura tradizionale che si contraddistingue per l’applicazione di una finitura argentata. Incorporare la finitura nel rivestimento del pannello porta non è stato facile, ma Toshihide Maseki, che ha progettato gli interni, ha accettato la sfida.
«Osservando i disegni della Es F Sport, sono rimasto colpito da quanto fosse sportivo il suo design. Ho capito subito che il mio compito era quello di ottenere dinamicità e eleganza nel design delle finiture. Mi sono chiesto quale tra le arti artigianali tradizionali del nostro paese caratterizzasse la nitidezza e il dinamismo e la risposta è stata la katana», ha detto Maseki. L’interior designer si è recato nella prefettura di Gifu per fare una sosta a Seki, una città che ha prodotto alcune delle migliori katana in tutto il Giappone. Rispetto alle spade larghe e pesanti comuni in Europa, quella giapponese può sembrare a prima vista molto delicata. Tuttavia, c’è una sorta di potere estetico nella katana, una bellezza profonda e duratura che può resistere al passare del tempo. Era questo potere che Maseki voleva trasmettere attraverso il rivestimento della porta. «Volevo che i guidatori della nuova Es potessero sentire questo potere interiore e, nel processo, capire l’atemporalità della vera bellezza».
Una volta che Maseki si era accordato su un concetto e una direzione di progettazione per il rivestimento della porta, iniziò a sviluppare un prototipo. Per prima cosa ha avuto abili artigiani che hanno realizzano il modello a mano, poi il disegno è stato replicato con un macchinario. Tuttavia, Maseki ha riscontrato un problema. La macchina è stata alimentata con dati precisi relativi al passo e altri dettagli del modello Hadori, ma non è riuscito a riprodurre fedelmente tutti i dettagli del prototipo dati da linee casuali. Queste “linee casuali” erano state istintivamente aggiunte dagli artigiani che hanno creato il prototipo, in base alla loro esperienza pluriennale e alla profonda comprensione dell’estetica della katana. «Abbiamo quindi aggiunto un algoritmo per introdurre un l’elemento di casualità dei dati che ha portato a modelli molto più sorprendenti e originali», ha concluso Maseki.