La Toyota Rav4 è entrata a far parte dei modelli del costruttore giapponese che hanno raggiunto vendite a otto cifre. Il Suv ha superato i 10 milioni di unità dal 1994. Ecco la design story della quinta generazione pubblicata su Auto&Design no.234.
Disegnare un’auto completamente nuova può essere complesso, ma mettere mano a un modello di successo è ancora più difficile. La Toyota Rav4 ha inventato vent’anni fa un segmento di vetture inedito che negli anni si è trasformato in un vero e proprio trend e che, in questo momento storico, è all’apice del suo successo: i fuoristrada da città, ovvero Suv e crossover.
«Siamo giunti alla quinta generazione della Rav4, ma possiamo trovare un filo conduttore che la lega alle precedenti. Si tratta in sostanza di due aspetti rimasti invariati nonostante siano passati parecchi anni. La prima caratteristica è definita Waku-Doki, espressione giapponese che indica l’emozione che deriva dalla libertà di poter andare dover si desidera in maniera divertente. La seconda è lo stile raffinato, per un design concepito non solo per il fuoristrada ma anche per il contesto urbano». A raccontare la genesi e le caratteristiche della nuova Rav4 è Tatsuya Sonoda, Project Chief Designer di Rav4 e Chief Designer presso il centro ED2 del costruttore giapponese a Nizza, diretto da Ian Cartabiano.
«Tutto è iniziato con la concept car FT-AC Adventure svelata nel 2017 al Salone di Los Angeles. L’impronta stilistica è sostanzialmente rimasta invariata, ma si è evoluta attraverso numerosi passaggi nelle forme che vedete oggi. Gli inizi sono stati difficili, le prime bozze di progetto non ci soddisfacevano ed è stato un continuo riprovare. Poi, dopo circa sei mesi, abbiamo trovato la strada giusta», ricorda Sonoda.
Il design degli esterni è costruito seguendo lo schema del “Cross Octagon Design”, ottenuto incrociando due ottagoni virtuali, uno orizzontale e uno verticale, tra anteriore e posteriore. In effetti, osservando la vettura, si contano 8 spigoli tra frontale e fiancata anteriore e altri 8 al posteriore, dalla linea del tetto al parafango.
Rispetto alla versione precedente ne risulta una maggiore presenza su strada, grazie anche agli pneumatici più grandi e ai passaruota squadrati, ed è cresciuta l’altezza da terra.
Il design degli interni è sviluppato su un piano orizzontale, fatto di linee tese e spigoli. «Per prima cosa ci siamo concentrati sulla volumetria dell’abitacolo. E infatti, appena si entra nella nuova Rav4 la sensazione principale è quella di una grande spaziosità.
Lo stile è semplice e finalizzato al confort, ma al tempo stesso iconico», prosegue il designer giapponese. Tra i sedili anteriori c’è la consolle centrale «dal disegno audace e forte, concepito per ottenere un’impostazione premium». Una buona parte dei comandi per la gestione delle funzioni della vettura è composta da tasti fisici per accrescere la sensazione di robustezza e in controtendenza rispetto alla diffusa pratica di alcuni costruttori dell’utilizzo di schermi touchscreen. «Questo è per noi il principio del “valore del contatto”, che fa percepire ai nostri clienti la qualità dei materiali utilizzati».
(Articolo completo in A&D n. 234)