Il marchio Lexus, spin-off di lusso di Toyota, nasce nel 1989. Oggi, con trent’anni di storia alle spalle, prova a guardare avanti di un decennio e propone una concept che interpreta come sarà un ipotetico modello del brand nel 2030. Si chiama LF-30 e nasce da una sorta di competizione interna tra i vari design center della Casa che ha visto prevalere il progetto proposto dall’ED2 (European Design Development), il centro stile di Toyota con sede nei pressi di Nizza, guidato dall’americano Ian Cartabiano.
Auto&Design ha avuto modo di vederla in anteprima ad inizio ottobre, prima che partisse per il Salone di Tokyo. «Questo progetto – spiega Cartabiano – è un concentrato di innovazione. Ad iniziare dalla forma della carrozzeria, che riesce a unire due concetti quasi antitetici come quello di vettura sportiva e quello di auto per la famiglia. Lo esprime con un corpo vettura che, partendo dalle linee decise del frontale a cuneo, assume progressivamente contorni più morbidi e smussati man mano che ci si sposta verso il posteriore. Dietro, la volumetria si “apre” e si “alza” per dare spazio ad un abitacolo ampio e accogliente».
Hideki Iida, Assistant Chief Designer per gli esterni di Lexus, si sofferma sulle ruote. «Nelle elettriche del futuro – spiega – la distinzione tra cofano motore e abitacolo sarà sempre più labile. Le ruote, quindi, avranno un ruolo chiave nel trasmettere dinamismo e sportività. Soprattutto per un brand come Lexus in cui questi sono valori irrinunciabili. Per questo motivo, sulla LF-30 abbiamo adottato ruote così grandi. Abbiamo lavorato molto anche sul design dei cerchi e su quello degli pneumatici».
Lunga 5,09 metri, la Lexus LF-30 dà accesso all’interno aprendo un’unica grande porta incernierata al tetto. Realizzata in fibra di carbonio, per contenere il peso, permette a quattro occupanti di raggiungere i rispettivi sedili.
Spiega Karl Dujardin, chief interior designer: «Davanti l’abitacolo è diviso nettamente in due zone. Quella del guidatore, molto raccolta, punta nelle forme e nei colori al massimo coinvolgimento alla guida. Sedendosi al posto del conducente si rimane colpiti dalla presenza di due monitor driver oriented che lasciano lo spazio, al centro, a una serie di schermi trasparenti posti uno dietro l’altro a creare uno scenografico effetto tridimensionale. Completamente diversa, invece, l’impostazione per il passeggero, che si trova calato in una zona più ampia e confortevole, ispirata ai posti di prima classe degli aerei».
Anche dietro c’è molto spazio a disposizione. È caratterizzato da materiali dai toni caldi e naturali come il legno e l’Alcantara che si alternano a display di vario tipo posti tra i sedili. Colpisce in particolare il tetto con Skygate, uno schermo che riproduce ologrammi e immagini di diverso tipo.
(Articolo completo in A&D n. 240)