Se la creatività del disegno automobilistico pare condensarsi sempre più drasticamente intorno alla silhouette di Suv e crossover, sotto le insegne del marchio di lusso del gruppo PSA si esplora un approccio meno conformista: «Uno degli assunti base per la Aero Sport Lounge consisteva nel partire da una carrozzeria d’ispirazione shooting brake, seppur conservando quella posizione di guida rialzata tanto apprezzata», racconta Thierry Metroz, direttore dello stile di DS Automobiles.
Proporzioni moderne
Il padiglione rastremato non pregiudica dunque la presenza di generose ruote da 23 pollici, assieme alle quali compone un gioco di proporzioni risolutamente moderno. «Il secondo asse progettuale è rappresentato dall’aerodinamica: essenziale per contenere i consumi anche con la propulsione elettrica, in questo caso diventa un’autentica direttrice di stile. Di solito si verificano le soluzioni estetiche in galleria del vento, qui abbiamo fatto il contrario. Siamo partiti dall’efficienza per scolpire le forme».
Frontale scavato
I segni più incisivi di tale impostazione affiorano quasi per sottrazione nel frontale, ove il trattamento scavato dei volumi crea due profili sospesi che incanalano l’aria sul cofano e determinano un’interessante evoluzione grafica e funzionale delle precedenti DS Wings: «Come se il nostro motivo distintivo, in passato limitato a modanature sagomate sulla calandra, migrasse ora più in alto e si dotasse al contempo di una reale utilità», spiega Metroz. Sotto l’inedita fanaleria DS Light Veil, frazionata in sottili frange e destinata a divenire la futura identità luminosa della marca, si aprono poi due profonde fenditure verticali deputate a diminuire ulteriormente il Cx.
Anticipa il futuro
Perfino i gruppi ottici posteriori partecipano alla gestione dei flussi, grazie alle due porzioni laterali dalla superficie piatta che eliminano le turbolenze indesiderate: «Si tratta di un’anteprima di quanto sarà visibile sulle vetture di produzione fra qualche tempo, al pari peraltro del cofano anteriore nero e coordinato al tetto. Benché scenografica, la Aero Sport Lounge concede diverse anticipazioni concrete», confida sorridendo il designer.
Pochi schermi e materiali sostenibili
Nell’abitacolo, giocato su linee fluide per riflettere l’aerodinamica dell’esterno, si dispiega invece una visione autenticamente proiettata nel futuro. «Ho richiesto al mio team di operare secondo due istanze che, sulle prime, hanno destato molto stupore: ridurre quanto più possibile il numero di schermi e rinunciare del tutto alla pelle. Nell’ottica dell’assoluto benessere a bordo, era necessario limitare l’inquinamento visivo e massimizzare la sostenibilità».
Comandi gestuali
I visori digitali risultano quindi solo due e paiono appendici laterali della plancia, con funzione di retrovisione e regolazione dei parametri di comfort, mentre il bracciolo anteriore sviluppato in collaborazione con l’americana Ultraleap consente di impartire comandi gestuali con un rivoluzionario ritorno aptico: «Un dispositivo a ultrasuoni restituisce un feedback tattile sulla mano, per la prima volta al mondo».
(Articolo completo in A&D n. 242)