E’ giunta l’ora di un restyling di metà carriera per la Ferrari Portofino. L’aggiornamento ha portato anche l’aggiunta della lettera M (modificata) che, nel gergo Ferrari, serve a codificare i progetti sottoposti a un’evoluzione che abbia contribuito a migliorarne le prestazioni. E le novità tecniche non mancano di certo a questa nuova evoluzione della Portofino: tra di esse spiccano il rinnovato motore in grado di erogare 620 cavalli, il nuovo cambio a otto rapporti e il Manettino a cinque posizioni con modalità “Race”, prima assoluta per le spider GT della Casa di Maranello.

L’armonia che caratterizza la Ferrari Portofino M risulta da un approccio totale al design in cui ogni elemento viene trattato come parte di un tutto, che prende le mosse dal grande successo del design della Portofino. Il potenziamento delle prestazioni della Ferrari Portofino M rispetto ha portato i designer del Centro Stile guidato da Flavio Manzoni a effettuare precisi e mirati interventi che puntano a evidenziarne le caratteristiche e a sottolinearne la sportività. Il paraurti anteriore è dotato di prese laterali imponenti e scultoree che conferiscono un look deciso e aggressivo al frontale. All’altezza dei passaruota è stato integrato un nuovo sfogo d’aria, nato dall’esigenza di ridurre la resistenza aerodinamica complessiva. Parte del flusso d’aria in uscita dalle masse radianti anteriori viene in esso convogliato e accelerato, così da incrementarne il potere estrattivo.

Sul posteriore, il nuovo scarico ha consentito di rimuovere la scatola dei silenziatori con una conseguente riduzione degli ingombri, uno snellimento complessivo del volume del paraurti e un alleggerimento delle forme che ha dato l’opportunità di armonizzarne lo stile a quello del paraurti anteriore, a tutto vantaggio della coerenza estetica d’insieme. Se a vettura aperta si apprezza la compattezza e l’organicità dell’insieme nonché la vocazione GT della vettura, la Ferrari Portofino M rivela una grande coerenza progettuale anche nello sviluppo degli interni. Il Centro Stile ha innanzitutto individuato alcuni prerequisiti fondamentali alla riuscita del progetto: coerenza formale e funzionale tra esterni e interni, contenimento del peso e maggiore spazio per gli occupanti.

Gli interni sono stati realizzati partendo da una struttura della plancia articolata su più livelli, costituita da una metà superiore e da uno stacco intermedio volto ad alleggerire la massa percepita della metà inferiore. Tale scomposizione, ottenuta per sottrazione volumetrica, ha permesso di organizzare i dispositivi di bordo in modo razionale e di definire contestualmente l’impianto architettonico caratterizzato da uno sviluppo a tutta larghezza. Una ‘sciabola’ centrale in alluminio corre orizzontalmente suddividendo le aree dedicate a quadro portastrumenti, bocchette di climatizzazione e display passeggero nella sezione superiore.