Renault scrive un nuovo capitolo della sua storia con la Megane eVision. La vettura preannuncia i canoni stilistici generali di una nuova generazione di veicoli elettrici basati sulla nuova piattaforma modulare dell’Alleanza Renault-Nissan CMF-EV. La Megane eVision è una berlina dinamica dai volumi stondati e, secondo quanto dichiarato dal costruttore francese, il suo modello di serie in arrivo nel 2021, avrà uno dei pacchi batterie più sottili del mercato.
Muscolosa, ma relativamente bassa, la Mégane eVision è aerodinamica, con grandi ruote più sottili di quelle solitamente montate su auto di queste dimensioni. La compattezza, gli sbalzi molto ridotti e il passo ampio la fanno assomigliare più a una berlina urbana. Il suo design rimanda anche al mondo delle coupé con lo spoiler integrato nella parte alta del cielo e la presenza del diffusore in alluminio sotto il paraurti. Il tetto di Mégane eVision si distingue per la tinta dorata Gold, che procede sfumando dal montante del parabrezza anteriore conferendogli un aspetto leggero e fluttuante. Il posteriore è ampliato dalla fascia luminosa dei fari che si estende per tutta la larghezza del veicolo inquadrando il logo Renault.
Proprio come la concept car Morphoz, anche Mégane eVision è dotata di grandi ruote che riprendono il tema aerodinamico. Questo si nota, innanzitutto, nel disegno dei cerchi da 20”, a forma di pale d’elica. La parte esterna è chiusa il più possibile ed allineata con la carrozzeria per incrementare l’aerodinamica ed ottenere più efficienza limitando le turbolenze. Allo stesso modo, le ruote sono ricoperte da copridadi completati da flap aerodinamici mentre le linee decorative sfumate ricordano quelle delle griglie inferiori.
La sequenza di benvenuto luminosa non è un semplice involucro esterno. Attraverso i finestrini, dai giochi di luci si possono indovinare alcuni elementi del cockpit come i bordi superiori del display Livingscreen, ad esempio, si accendono suggerendo il suo profilo ad L. Il nome Mégane eVision compare sul display. Alta tecnologia e modernità sembrano mettersi al servizio dell’uomo per una nuova mobilità.