«Con la EQS abbiamo dato vita a una nuovissima generazione di auto di lusso del futuro». Le parole di Gorden Wagener, capo del design del gruppo Daimler, descrivono la nuova ammiraglia elettrica del costruttore tedesco che porta al debutto una nuova piattaforma, la EVA, esclusivamente dedicata a vetture di lusso a zero emissioni. L’architettura ha permesso alla EQS di godere di tutti i benefici in termini di forme e sfruttamento dello spazio propri di una piattaforma solo elettrica. La EQS è equipaggiata al lancio con un pacco batterie da 107,4 kWh posizionato nel pianale per un’autonomia di 770 chilometri.
Fin dal primo sguardo la EQS impressiona per le sue proporzioni: 5,2 metri di lunghezza, 19 di larghezza, 1,5 di altezza per un passo record di 3,2 metri a tutto vantaggio dell’abitabilità interna. Gli sbalzi sono decisamente corti e il frontale punta verso il basso. Completamente priva di spigoli, la EQS è disegnata da un’unica linea che parte dall’anteriore e arriva fino al posteriore: «Elementi importanti, come il design “one bow” e la forma continua, completamente integrata e dalle linee ridotte, conferiscono a EQS il suo aspetto sportivo e moderno. L’auto si distingue così da tutti gli altri modelli che abbiamo creato finora, rendendola ancora più straordinaria», continua Wagener.
Una morbidezza di forme e volumi che ha permesso di raggiungere un coefficiente di resistenza all’aria di 0,20. I cambiamenti riguardando anche la cabina, progettata con uno schema avanzato: la base del montante A è stata spostata in avanti e il montante C risulta particolarmente arretrato creando un grande vano dedicato ai passeggeri. «Lo studio degli esterni è partito con la concept car F015 del 2015 e successivamente è iniziata una competizione tra tutti i nostri centri stile che ha portato alla definizione del deisgn finale», dice Steffen Kohl, capo del dipartimento Advanced Design di Mercedes-Benz dal 2008.
Se gli esterni stupiscono per le proporzioni fortemente innovative, gli interni portano i passeggeri nel futuro. L’MBUX Hyperscreen, disponibile a richiesta, ne è l’espressione più evidente: l’intera plancia portastrumenti è formata da tre schermi curvi integrati in un unico elemento per una larghezza di 56 pollici, un optional che detta l’estetica di tutta la plancia e dell’abitacolo. Sopra il pannello si estende la fascia delle bocchette di ventilazione dalla forma a turbina. «Inizialmente avevamo pensato di eliminare il tunnel centrale che unisce la consolle alla plancia, ma poi ha prevalso la questione ergonomica e abbiamo deciso di allungare lo schermo verso il basso e di collegare i due elementi con un tunnel», dice Peter Balko, responsabile del design degli interni.