Tutto comincia ad Aix-en-Provence, qualche anno fa, nella silenziosa adorazione di un imprenditore per una Porsche po’ fuori dagli schemi meccanici, con motore V8 anteriore e cambio al retrotreno. Per molti un capolavoro da evocare in tre cifre, per lui semplicemente “la Transaxle”. Poi, un giorno, un rapido sguardo ai social («avevo aperto da poco il mio profilo Instagram») e la folgorazione per la Delta Futurista di Automobili Amos: «Conoscevo il fenomeno di aggiornare le vetture storiche, ma fu una rivelazione. Scoprii così lo studio BorromeodeSilva, che ne aveva curato l’estetica, e pian piano un progetto cominciò a prendere forma nella mia mente», racconta oggi quell’appassionato francese, Thierry Nardone.
La manifestazione concreta dell’intento d’allora si rivela in una sinuosa creatura color champagne, modificata in ogni superficie grazie alla fibra di carbonio e decisamente più larga della 928 originale: per ospitare una meccanica adeguata all’uso quotidiano odierno, certo, come pure per assecondare il desiderio di una coda più bombata, quasi rimodellata sul calco di una 911, senza alterare le forme originali pur rendendole assai più plastiche e, soprattutto, asciugandone la grammatica degli elementi.
La porzione inferiore della fanaleria sul frontale, per esempio, conserva il tratto iniziale ma si fa molto più pulita e grafica, mentre i proiettori principali costruiscono su un supporto a traliccio il proprio messaggio di essenziale contemporaneità. Nei cerchi da 18” ispirati ai “Manhole” di un tempo, infine, trionfa la rilettura tecnica e minimale di stilemi degli stilemi storici.
All’interno, accanto all’inedita selleria in pelle Foglizzo e Alcantara, riemerge con forza il layout della plancia, sottratto a ogni confusione visiva e ricondotto alle sue linee costitutive come in un avanzato rendering (senza rinunciare al dispositivo di infotainment Porsche Classic Management System). E se il volante pare riproporre l’estrema pulizia visiva di un mock-up, pur perfettamente funzionante, nella strumentazione digitale s’incastona un anello «che rappresenta il nostro omaggio all’analogico. Oltre al primo esemplare, pensiamo a costruire una piccola serie di vetture completamente personalizzabili dal cliente, con consegne previste a partire dal 2024», conclude Nardone. Si prepara una genia di Porsche 928 ancor più lontane dagli schemi.