Wiesmann è tornata. Ed è tornata elettrica con la Project Thunderball, vettura a zero emissioni che entrerà in produzione nel 2024. Siamo stati a Dulmen, dove si trova il famoso quartier generale “Geko” (animale che è anche il simbolo del brand), per vedere l’auto in un’anteprima statica alla presenza di Roheen Berry, imprenditore londinese che ha rilevato l’azienda dall’orlo del fallimento e l’ha rilanciata, e di Andreas Kurbos, fondatore dell’omonimo studio di design, che si è occupato dello stile.

Wiesmann, sin dagli esordi, ha realizzato vetture sportive (spider e coupé) con due posti secchi e look retrò. La carrozzeria è da sempre caratterizzata da linee morbide e tondeggianti, da un cofano anteriore lungo e da un abitacolo arretrato. La stessa impostazione si nota anche sulla Project Thunderball (il nome non è definitivo), che attualizza l’aspetto tipico del brand senza stravolgerlo. La sportiva elettrica presenta un frontale “a tre isole”, con quella centrale occupata dalla mascherina a goccia rovesciata e quelle laterali, ora con inedita finitura in carbonio, che raccolgono i fari. Dietro restano le immancabili luci circolari: si piazzano ai lati di un posteriore che, per acquisire importanza e slanciare la linea, termina in una coda a becco d’anatra.

Salendo a bordo si respira un’aria d’altri tempi. L’abitacolo è intriso del fascino delle sportive del passato. Curato nei minimi dettagli, alterna rivestimenti in pelle in colore naturale a inserti più moderni, in alluminio spazzolato e fibra di carbonio. Bella la scelta di una strumentazione completamente analogica abbinata a due display piazzati dietro al volante e al centro della plancia. Convincono anche alcune soluzioni molto personali, dall’alloggiamento della chiave nel tunnel centrale (si fissa grazie a un magnete) al sistema di apertura porte. La nuova Wiesmann, supercar esotica e per intenditori, vuole mantenere quella profonda connessione con il conducente anche nella sua versione a zero emissioni. Però – prima nella storia più che trentennale della Casa – introduce la capote ad azionamento elettrico. Perché un tocco di comfort in più non guasta.