«E’ un diamante su quattro ruote». Così Simon Humphries, Operating Officer e Chief Branding Officer Toyota, definisce la nuova Toyota C-HR con le sue superfici sfaccettate, fedele nell’immagine alla prima generazione eppure nuova in ogni dettaglio e portata a un livello di affinamento davvero esemplare. «Il tema è piuttosto simile alla precedente, ma volevamo renderlo ancora più evidente. Abbiamo condensato quel feeling di agilità, rendendolo per certi aspetti persino più forte», ci racconta in occasione di un incontro a Milano.
«La C-HR è stata fondamentale per l’immagine della gamma Toyota. Mi ricordo quando stavamo lavorando al progetto con Fukuichi-san e dicevamo che si trattava di un design molto forte ma applicato ad un’architettura semplice, assai simile a una carrozza, con le ruote ai quattro angoli», dice citando Tokuo Fukuichi, suo predecessore a capo di tutto il design Toryota e Lexus. «Quell’architettura di base è rimasta molto simile, ma lo stile è diverso: a quell’epoca non avevamo i riferimenti che abbiamo oggi dopo aver introdotto la Aygo Cross e la Yaris. Così la C-HR ha potuto evolversi, restando però sempre vitale e vibrante».
Il “diamond cut” della nuova C-HR è ben evidente nelle fiancate e nel frontale, che riprende il tema dei fari a C della nuova generazione di modelli Toyota, «ma anche nella vista posteriore abbiamo reso il tema molto più distintivo», osserva Humphries, che sottolinea inoltre l’importanza del trattamento bicolore, «abbiamo voluto provare a costruire il colore nella forma piuttosto che applicarlo dopo».
La nuova Toyota C-HR è stata disegnata a Bruxelles dal team di Tadao Mori, Head of Styling, con contributi dei design center di Nizza (TEDD) per i temi iniziali di esterni e interni, e del Giappone (TMEJ) per lo sviluppo degli interni, come racconta in dettaglio la Cover story del prossimo numero di Auto&Design (A&D no. 261, luglio/agosto 2023) in uscita nei prossimi giorni.