Quando si parla di design automobilistico, i produttori giapponesi non sono necessariamente noti per essere dei pionieri. Ma nel caso di Toyota, che celebra il 50° anniversario del CALTY Design Research di Newport Beach, California, il termine pioniere non è fuori luogo. Nel 1973 Toyota, sotto la direzione di Shoichiro ed Eiji Toyoda, fondò a El Segundo il primo studio di design californiano di un grande costruttore automobilistico. Il nome CALTY è un acronimo di California, Toyota e Yachioda Sangyo, una società commerciale che ha detenuto una partecipazione del 20% del design center fino al 1999.
Toyota Celica – 1978
Il centro di design è stato aperto dal direttore generale Noritsuna Watanabe e dal capo dello studio Mamoru Yaegeshi, che hanno assunto un americano, David J. Stollery, laureato all’Art Center College of Design ed ex stilista della GM. Essendo uno dei maggiori mercati di Toyota negli Stati Uniti, la California era vista anche come un incubatore di gusti automobilistici, perfetta per l’ondata di importazioni asiatiche in arrivo in quel periodo. Era quindi fondamentale per Toyota stabilire un avamposto che non fosse solo vicino a un mercato importante ma che fosse anche una fonte d’ispirazione per la creazione di stili innovativi.
Toyota Previa – 1991
Tanti altri costruttori hanno seguito Toyota con l’apertura di nuovi design center in California, tra cui tutte le “Big Three” americane e altri brand stranieri, da BMW a Volkswagen. Doris Kusumoto, responsabile finanziario del CALTY all’epoca, ricorda che «El Segundo non era un campus. Era una porzione di un edificio modesto in una zona industriale. C’erano circa sei designer e 25 persone in totale a supporto. All’inizio al CALTY si respirava un’aria da sfavoriti, che tuttavia aiutava a lavorare come una vera squadra». Ad accrescere lo spirito di sfida è stata la segretezza che ha avvolto il progetto. «Abbiamo mantenuto un’operazione segreta», ha detto Kusumoto. «Alcuni abitanti del luogo pensavano che fossimo un piccolo stabilimento di produzione o che vendessimo magliette. All’inizio il profilo era così basso che non ci era permesso nemmeno di avere dei biglietti da visita».
Toyota Supra concept – 2020
Nel 1976 Kazuo Morohoshi ha preso in mano le redini dell’azienda e ha supervisionato il successivo trasferimento, due anni dopo, in una struttura appositamente costruita a Newport Beach, che oggi comprende 85 mila metri quadrati di spazi. In quel periodo, dal CALTY uscì il suo primo modello di produzione: la Toyota Celica di seconda generazione del 1978 sviluppata dal team di Stollery. Il centro stile era già decisamente operativo. Con la missione di sviluppare sia concept car che vetture di serie destinate principalmente al mercato statunitense, l’elenco dei veicoli usciti dallo studio è impressionante. Oltre alle vetture Toyota, come i minivan Previa e Sienna, Corolla, Camry, Avalon e Venza, il CALTY ha progettato anche modelli di serie per Lexus, come SC400 e LC 500 Coupé, e per Scion, come xB e tC. Con l’aggiunta dei 32 mila metri quadrati dello studio di Ann Arbor, nel Michigan, il CALTY ha anche assunto la guida del design di van e Suv del costruttore giapponese con le diverse generazioni di Tundra, Tacoma e Highlander.
Il CALTY ha una storia altrettanto lunga di produzione di concept car, a partire dal suo primo progetto tra i prototipi: la CAL-1 che ha debuttato al Salone dell’Auto di Tokyo del 1977. Alcuni modelli, come la Lexus LF-LC del 2012 e la Toyota FT1 del 2014, sono stati successivamente prodotti con i nomi di Lexus LC 500 e Toyota Supra (attuale generazione). Altri, come le supercar a motore centrale MX-1 e MX-2 degli anni ’80, non hanno mai visto uno stand fieristico né la produzione in serie. Oggi, entrambi gli studi di Ann Arbor e Newport Beach, insieme a un centro di innovazione nella Bay Area di San Francisco, sono sotto la guida di Kevin Hunter, presidente di CALTY Design Research. Hunter, che ha iniziato a lavorare con gli studi nel 1982, ritiene che anche nel mondo post-Covid, caratterizzato dal lavoro da remoto o ibrido, il CALTY rimanga rilevante. «C’è ancora ragione una di esistere per questi studi, abbiamo una tipologia di lavoro ibrida, da remoto ma anche in sede perché è importante riunirsi e incontrarsi di persona. È attraverso queste interazioni che nascono idee spontanee».
Hunter afferma che Newport Beach e Ann Arbor hanno ruoli specifici: la sede californiana lavora su progetti più avanzati e poi li passa ad Ann Arbor, che ha il compito di portarli in produzione. Nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantenario è stato presentato l’ultimo concept avanzato del CALTY, il Toyota Baby Lunar Cruiser (BLC). Questo futuristico veicolo elettrico incorpora spunti stilistici sia dell’originale FJ40 sia del più recente FJ di ispirazione retrò, quest’ultimo sviluppato proprio a partire da un concept realizzato dal CALTY. Lo stile del BLC è ispirato anche a un vero incrociatore lunare in fase di sviluppo da parte della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e Toyota.
Il concept è opera del team guidato da Ian Cartabiano, Vice President of advanced design, che l’anno scorso è tornato dall’Europa (era a capo del design studio ED2 in Francia) per assumere l’incarico al CALTY. Anche lui ritiene che gli studi di progettazione regionali siano la chiave per sbloccare l’innovazione. «Per avere nuove idee è necessario il contributo di diverse parti del mondo». La differenza è che in passato gli studi erano in competizione tra loro per gli stessi progetti. «Ora il team di casa deve rivolgersi agli altri sparsi nel globo per creare progetti più velocemente. È necessaria una maggiore cooperazione, tutti lavoriamo insieme per raggiungere lo stesso obiettivo».
Questa esigenza è ancora più forte con la transizione del settore dai tradizionali veicoli con motore a combustione interna a una nuova era di trasporti elettrificati e autonomi. «Mentre continuiamo il nostro viaggio dall’era dell’automobile all’era della mobilità, c’è una cosa che sento di poter dire con certezza», afferma Simon Humpries, Toyota Motor Corporate Chief Branding Officer e Head of Design. «Il CALTY sarà sempre in prima linea».