Opel sta vivendo un momento chiave nella sua lunga storia automobilistica. Si appresta infatti a diventare un brand esclusivamente a zero emissioni. Lo farà presentando solo auto elettriche a partire dal 2025. Florian Huettl, Ceo della Casa tedesca, racconta la strategia del cambiamento: «Fino a oggi abbiamo realizzato auto elettriche partendo da modelli noti, che sono stati proposti sia in versione a batteria, sia con altri tipi di alimentazione. Questo corso terminerà con l’introduzione nel 2024 di due nuovi Suv, l’erede della Crossland, che rispolvera il nome storico Frontera, e l’erede della Grandland. Dal prossimo anno in avanti, Opel presenterà modelli solo elettrici progettati da zero per essere a zero emissioni sin da principio: vetture che rappresenteranno una nuova fase in tutti i sensi, anche dal punto di vista stilistico».

Florian Theis, che in Opel ricopre il ruolo di Chief Design for future concept, spiega cosa dobbiamo aspettarci. «Con la concept Experimental abbiamo mostrato come evolverà il design delle prossime Opel. Abbiamo definito il nuovo corso come Bold and Pure, che introduce tante novità: forme pure e senza orpelli ma con forte personalità, l’adozione di materiali green, nuove firme luminose al posto delle cromature. Anche il famoso Vizor è destinato a cambiare: l’elemento anteriore che raggruppa mascherina e fari diventerà tridimensionale e ospiterà tutta una serie di dispositivi digitali come sensorie telecamere dedicati alla guida autonoma».

La ricerca della pulizia e dell’essenzialità caratterizzerà anche gli interni. La Casa parla di vera e propria operazione “detox”. La plancia delle nuove Opel si farà minimal e perderà addirittura qualsiasi tipo di monitor o touchscreen. Tutto sarà sostituito da assistenti vocali evoluti e head-up display panoramici che proietteranno tutte le informazioni sul parabrezza. Dopo 125 di storia, insomma, Opel si dice pronta a un futuro a zero emissioni. Lo sottolinea anche con il restyling del logo, che naturalmente ha ancora come elemento distintivo il famoso fulmine. In un’era tutta proiettata verso l’elettrificazione, non potrebbe essere altrimenti.