Giacche sviluppate con Puma per onorare il centenario della nascita di Roy Lichtenstein, maestro della Pop Art che nel 1977, eccezionalmente, animò la carrozzeria di una delle celebri Art Car BMW. Oppure, agende e magliette su cui si scompone la “Outline Print” del muso Mini, o campeggia un “Car Face Detail” sintetizzato da un faro. E ancora: le ultratrentennali auto giocattolo BMW Baby Racer, condotte alla quarta generazione attraverso fattezze attuali e pneumatici in gomma riciclata, e la scatola Speed Champions by Lego con 676 mattoncini per costruire le corsaiole M4 GT3 e M Hybrid V8. Senza sorvolare, nondimeno, sui trolley Mini né sulle borracce “Caps” che della citycar riprendono la verniciatura bicolore Rebel Red/Vibrant Silver.
Nella cornice di House of BMW, dalla quantomai indovinata ubicazione in via Montenapoleone a Milano, il gruppo tedesco ha svelato una duplice collezione 2024 di oggetti “lifestyle” da impiegare (anche) fuori dall’abitacolo. Si gioca naturalmente con lo spirito della moda, al punto che parte della comunicazione sarà affidata a influencer, ma non solo: viene valorizzato l’approccio esperienziale imbastito nello spazio milanese fin dal 2021, come raccontato nel libro “La casa delle emozioni – Le relazioni umane nell’era digitale” edito da La Nave di Teseo lo scorso maggio. I contenuti davvero imperdibili? Certamente le tecnologiche biciclette BMW Exploro confezionate dall’italiana 3T, azienda che produce nel bergamasco con una filiera sapientemente internazionale. Modelli stradali, urbani o “gravel”, declinati sul medesimo sapore variegato di una gamma di vetture, con pedalata assistita o tradizionale, sempre dal telaio in fibra di carbonio in sei misure.
Sotto le insegne Mini, invece, colpisce l’impiego di cotone organico o riciclato per i capi d’abbigliamento, con recupero dei cascami di tessuto. E fioriscono le citazioni stilistiche esplicite, dalle tracolle delle borse tessute con la medesima trama della fascia sulla plancia alle fodere interne trapuntate come i sedili.