La febbre da Suv ha contagiato anche il mondo delle ammiraglie, i lunghi modelli di lusso con comode poltrone pensati per viaggiare a tutto comfort. «Per la CX-80 abbiamo scelto un’architettura a ruote alte per venire incontro alle richieste di mercato ma anche per una maggiore versatilità. I Suv hanno un utilizzo più completo rispetto alle ammiraglie, adatto anche alle famiglie e, in più, nel nostro caso, possiamo trasportare anche sette persone. Un plus notevole».

Jo Stenuit, capo del design di Mazda Europe dal 2018, racconta la genesi della CX-80, Suv full size con finiture premium il cui design prende le mosse dalla sorella minore CX-60. «La parentela c’è e si vede soprattutto nella parte frontale, dove la grande griglia le dona possanza e autorevolezza. Gli elementi in comune continuano fino al montante B, poi, muovendosi verso il posteriore, la linea del tetto fa una curvatura più leggera rispetto alla CX-60 proprio per accrescere l’abitabilità per chi siede dietro», continua Stenuit che incontriamo presso il centro ricerca e sviluppo di Mazda a Francoforte.

Lunga 4,9 metri, larga 1,89 e alta 1,71, la CX-80 ha acquistato 25 centimetri rispetto alla CX-60 e ha un passo di 3,1 metri. Il bagagliaio senza terza fila di sedili è di 687 litri che diventano 258 litri in configurazione a sette posti. A proposito di layout, i progettisti hanno pensato tre differenti configurazioni degli interni: classica panchetta a tre posti posteriore e altre due poltrone dietro oppure tre coppie di sedili singoli con passaggio centrale (sei posti totali) in mezzo ai quali è possibile posizionare anche una consolle portaoggetti.

Per il capitolo tecnologia, la CX-80 è dotata di tutti gli ultimi sistemi di assistenza alla guida, mentre in alto, al centro della plancia c’è il display flottante per controllare il sistema infotainment. Anche la strumentazione è digitale, mentre i progettisti hanno scelto di mantenere i pulsanti fisici per controllare la climatizzazione: «Solo con il giusto mix tra i due mondi si raggiunge un adeguato livello di sicurezza»: è una decisione intelligente e sempre più rara in un mondo dove tutto è demandato agli schermi spesso con interrogativi sulla sicurezza mentre si guida.

«Le specificità di questo modello non si fermano ai due sedili in più. Abbiamo lavorato a lungo sui colori e creato il Melting Copper e l’Artisan Red, un rosso caldo, intenso che ricorda il colore del vino. È diverso dal classico rosso Mazda, prende vita sotto i raggi del sole ed è elegantissimo», continua Stenuit. D’altronde uno dei compiti del centro stile diretto da Stenuit è proprio la scoperta e di nuove cromie e trend: «Lavoriamo in completa sinergia con il Giappone, ma siamo molto attenti a quello che accade in Europa. Ai miei ragazzi dico sempre che devono assorbire tutto quello che vedono, come delle spugne».

La ricerca dei materiali è stata orientata da due concetti giapponesi: Kaicho, ovvero “armonia”, che combina un mix di materiali pregiati come il legno d’acero, la pelle Nappa e dettagli cromati; e Hacho, ovvero “ritmo spezzato”, esemplificato dalla sofisticata cucitura Musubu che, ispirata alla secolare arte giapponese della legatura dei nodi, mette in risalto la raffinata bellezza dell’artigianalità e aggiunge profondità visiva agli interni.