Dalla hypercar virtuale alle mobilità di domani
Come si raggiunge il perfetto equilibrio tra la creatività e la tecnologia? Non è questo lo slogan dell’evento “Beyond Mobility” organizzato dall’Istituto di Arte Applicata e Design (IAAD) di Torino lo scorso 13 settembre, ma è il tema di fondo emerso nell’incontro con studenti e coordinatori delle attività legate al car design e riassunte sotto l’etichetta Garage IAAD, che ha avuto come momento clou la presentazione del progetto Sjov. Si tratta di una hypercar concepita dagli studenti del Master in Transportation Design, coordinati dal designer Davide Tealdi, nell’arco di appena cinque settimane in collaborazione con Esiste Group, su ispirazione della factory danese Zenvo, che ha trasmesso al team di lavoro il suo DNA sportivo.
L’idea di fondo era creare una vettura da poter calare nell’universo digitale di un videogioco racing, ma ne è nato un prototipo virtuale rappresentato nella sua forma base da una scultura in materiale leggero su cui sono state modellate virtualmente tre carrozzerie che si possono vedere nell’ambiente reale tramite visori VR/AR. Il tutto grazie al lavoro congiunto con la torinese Esiste, specializzata in modellazione 3D e prototipazione, con la spagnola Made In Verse per l’integrazione con le tecnologie di realtà virtuale e aumentata e con la norvegese Nablaflow e il suo software per la simulazione dei flussi aerodinamici. Esiste ha curato, tramite la divisione Bottega Torinese, anche la realizzazione della scultura con tecniche di fresatura computerizzata e rifinitura artigianale.
Il trasporto tra razionalità ed emozione. Walter de Silva “Sono i limiti a stimolare la fantasia”
Alla presentazione di Sjov ha fatto seguito la tavola rotonda “Visionary Roads”, che ha messo a confronto le visioni e le opinioni di tre designer affermati: Andrea Mocellin, firma indipendente attiva in modo trasversale su diversi progetti per la mobilità e autore della supercar Bertone GB110, Nicola Danza, Exterior Design Manager di Hyundai Europe, e Davide Amantea, Chief Design Officer in Automobili Pininfarina, moderati da Luca Borgogno e Dario Olivero, coordinatori dei master dello IAAD.
Ospite d’onore, collegato in video conferenza, l’architetto Walter De Silva, che ha aperto l’incontro proponendo una dettagliata visione del futuro della mobilità e sul ruolo dei designer negli scenari a venire. Nel suo saluto e augurio agli studenti, il grande designer ha spronato le giovani menti a sfruttare i limiti come opportunità per esercitare la fantasia: «L’assenza di vincoli presuppone grande disponibilità di risorse, fiducia e consenso, una condizione non realistica. Bisogna invece abituarsi a essere limitati e coltivare la creatività per risolvere i problemi».
A queste riflessioni si sono unite quelle degli altri ospiti: Andrea Mocelin ha definito la mobilità come «un concetto primitivo a cui il designer deve trovare una forma», Nicola Danza ha parlato della visione delle grandi aziende, orientate a diventare sempre meno costruttori di auto e sempre più «provider di mobilità», spaziando dalla robotica all’idrogeno, e di come lo studio di un veicolo parta «sempre meno dallo stile e sempre più dalla funzione. Per questo, oggi siamo meno stilisti e più designer». L’aspetto emozionale è invece stato al centro dell’intervento di Davide Amantea: «L’idea stessa della mobilità è un tema centrale dell’esistenza e porta con sé un insieme di sensazioni che costituiscono l’esperienza del muoversi, quindi la sua ideazione non potrà mai prescindere dall’aspetto emozionale».