La Mercedes-Benz F200 Imagination è un’automobile straordinaria, ma non per i soliti motivi. La carrozzeria dall’eleganza classica rappresenta senza dubbio non è una novità. L’importanza reale della F200 sta nel fatto che è il primo vero prototipo di vettura del ventunesimo secolo.

Che piaccia o meno, il concetto teorico di automobile si sta trasformando da prodotto meccanico con alcuni elementi elettronici in prodotto elettronico che comprende sempre meno componenti meccanici. Di fatto, l’auto del domani è un computer su ruote, così come gli aerei di linea del presente e del prossimo futuro sono essenzialmente dei computer con le ali.

E con il motore, naturalmente. L’F200 è l’equivalente automobilistico dell’Airbus A 340, un complesso dispositivo su cui l’operatore umano non esercita direttamente il controllo, ma, al contrario, chiede ai computer di trasmettere la sua volontà agli elementi attivi che dirigono il percorso della macchina.

I sistemi di comando dell’Airbus, o del caccia F-16, sono denominati “fly by wire” (volo via cavo), dove per cavi si intendono quelli elettrici che trasmettono gli impulsi di corrente e non i cavi a treccia in acciaio che collegavano la cloche agli alettoni di generazioni e generazioni di velivoli.

La Mercedes ha portato a compimento il concetto “drive by wire” (guida via cavo) con la concept F200, e nel farlo si è distinta ancora una volta, non per aver introdotto un principio nuovo, ma per averlo adattato in pratica.

Si potrebbe obiettare che un’unica concept car non è una prova definitiva, ma non bisogna dimenticare che in settembre la Mercedes ha annunciato una nuova linea di autocarri con impianto frenante basato interamente sull’elettronica (“braking by wire”), ed è quindi evidente che la Casa è convinta della totale affidabilità della mediazione elettronica degli input di comando del guidatore.

L’elemento chiave del “drive by wire” vè l’eliminazione del volante di guida, e con questo del piantone di sterzo, pericoloso e di difficile collocazione. I comandi di sterzatura sono ridotti agli spostamenti laterali di un paio di leve, una sul mobiletto centrale e l’altra nella porta.

Ad uso e consumo di coloro che ritengono impossibile controllare un’automobile senza far compiere tre o quattro giri a un volante di notevoli proporzioni, conviene chiedersi come mai, se persino un bambino riesce a controllare una bicicletta sterzando direttamente, c’è chi insiste che la vettura richiede una notevole demoltiplicazione.

Le prove eseguite con l’affascinante simulatore di guida Mercedes di Berlino hanno dimostrato che persone che non avevano mai guidato un’automobile in vita loro erano in grado di sterzare una Mercedes con grande precisione, e lo stesso accadeva a guidatori con abitudini radicate da decine di anni.

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