

McLeod, diplomatosi presso il Lanchester Polytechnic di Coventry nel 1988, ha iniziato a lavorare nello studio europeo EPOC Toyota di Bruxelles nel 1993.
Inizialmente ha partecipato al progetto Avensis, poi ben presto è passato alla piccola per la quale la Toyota aveva importanti progetti europei senza sapere come e dove l’avrebbe costruita, ma questo argomento esula dal presente contesto. La storia di McLeod riguarda infatti le “Fun car” e le loro radici artistiche.
“Quando nel febbraio 1996 abbiamo preso in considerazione il progetto “Fun”, erano ormai due anni che elaboravamo la concept di una piccola destinata al mercato europeo” afferma McLeod.
“Sapevamo di poter usare l’architettura e gli elementi essenziali, compresa la base del parabrezza, della piccola che a quel punto era già stata definita.
Il passo doveva essere più lungo rispetto ai 2400 mm della Starlet, e l’altezza maggiorata di 90 mm, mentre la lunghezza globale della Funtime doveva essere leggermente inferiore a 3610 mm. Il nostro obiettivo era sviluppare un veicolo entusiasmante destinato ai giovani. Studiammo molte idee, tra cui alcune decisamente futuristiche.
Il risultato fu un compromesso soddisfacente tra design avanzato e ciò che doveva diventare la piccola che cercavamo. Avevamo libertà assoluta, e potevamo persino decidere il tipo di package. Fu di grande aiuto poter elaborare l’intero processo dal nostro studio di Bruxelles liberi da pastoie burocratiche che rallentano i tempi”.
L’articolo continua su Auto & Design n. 108