Con la presentazione della 559 GTB Fiorano, la Ferrari ha aggiunto una nuova super sportiva al suo già ricco catalogo. Il compito di definire le linee attorno al cuore da 12 cilindri, 6.0 litri e 620 CV è stato affidato, come sempre, al partner storico Pininfarina. Fabio Galvano ha incontrato l’amministratore delegato dell’azienda torinese, Andrea Pininfarina, e il direttore creativo, Ken Okuyama, per ricordare i tratti salienti del progetto. Di seguito, alcuni passaggi dell’intervista:
«La Fiorano utilizza un elemento molto importante, che è il telaio della 612 Scaglietti, con un passo più corto e quindi è più sportiva (…). La sfida per noi consisteva nel fare uno stile coerente con questo straordinario livello di prestazioni e con un’evoluzione di carattere tecnico così significativa voluta dalla Ferrari», dice Pininfarina.
Ecco allora una 612 portata a due volumi, riducendo lo sbalzo anteriore e ancor più quello posteriore. «Lo stile Pininfarina – spiega Okuyama – è sempre fatto di proporzione. In questo caso abbiamo dovuto spostare molti componenti per ridurre lo sbalzo posteriore e abbassare la vettura. Il telaio della Scaglietti andava bene per una GT, questa è una supersport: questi accorgimenti, più la posizione del motore dietro l’asse anteriore, danno un magnifico equilibrio».
«Fin dal muso – prosegue Okuyama – abbiamo scelto profili che ricordano la Formula 1, con un’analoga curva verso il basso. Certo, questa doveva essere una macchina veloce, atletica, grintosa, aggressiva, ma senza andare oltre un certo limite, perché anche questa doveva rimanere una Ferrari. Occorreva un equilibrio fra eleganza e forza, due caratteristiche che una Ferrari deve sempre avere e che generalmente non vanno mai insieme: una Lamborghini può essere più esotica e forte che elegante, una Ferrari no».
L’articolo continua su Auto & Design n. 158