A sedici anni dal debutto, la Mazda MX-5 si presenta nella sua terza versione e, tra le novità del nuovo modello, spicca la possibilità di scegliere fra la copertura in tela e il tetto rigido ripiegabile elettricamente, che fa della piccola sportiva una vera coupé e una vera roadster in dodici secondi netti. Yasushi Nakamuta, chief designer, spiega l’origine del progetto: «Quando il management ci chiese che cosa andasse fatto per sostituire la vettura con una nuova generazione, noi raccomandammo di osare, modernizzando il modello ed esprimendo al tempo stesso la sua eredità. Le parole chiave erano “miata-ness” e contemporaneità».
Come la prima generazione, anche la terza ha coinvolto i tre centri stile Mazda nel mondo, Irvine, in California, Francoforte e Hiroshima. «Ai designer del centro statunitense – prosegue Nakamuta – è stato chiesto di seguire la direzione della massima innovazione, mentre l’Europa ha portato avanti la strada dell’evoluzione stilistica del primo modello, e il design di Hiroshima si è concentrato sulla creazione di un motivo “ovale” che accentuasse la compattezza. Quando questi tre modelli sono stati analizzati alla presenza della MX-5 originale, è stato chiaro erano le proposte europea e giapponese a incarnare l’immagine roadster che cercavamo». Così la scelta viene ristretta a due temi per la selezione finale ed è il modello sviluppato a Hiroshima, di linea molto compatta e volumi pieni ad avere la meglio.
Anche lo stile degli interni, essenziale e pulito come l’esterno, si rifà all’esperienza acquisita con i precedenti modelli: «La MX-5 è un’auto che viene acquistata per essere tenuta a lungo dai suoi possessori, e questo significa che ogni aspetto del suo stile deve essere duraturo nel tempo», sottolinea Nakamuta.
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