Il futuro pulito dell’automobile abbinato alle prestazioni, al piacere della bella guida e del viaggio. Questo, in sintesi, il concept Thalìa presentato da Fioravanti a Ginevra come ipotesi di una sportiva quattro posti con propulsione ad idrogeno, che offre ai passeggeri posteriori una singolare collocazione sopraelevata.
«L’attenzione all’ambiente in sintonia con le più svariate esigenze della mobilità motorizzata – esordisce l’ingegner Leonardo Fioravanti – è uno dei
temi che la società Fioravanti ha affrontato sin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1987, e che ha portato a oltre 30 soluzioni brevettate.
Nel 1994, quando la tecnologia ibrida sembrava destinata solo a piccoli veicoli da lavoro, noi l’abbiamo interpretata in chiave sportiva con la Sensiva.
Nel 1996 con Nyce abbiamo affrontato la razionalizzazione e l’economia dei materiali, mentre con Flair abbiamo portato avanti un importante discorso aerodinamico. I materiali riciclabili sono stati il cardine della Tris presentata nel 2000 mentre la ricerca della leggerezza nel 2004 ha guidato lo studio Kite».
«Nello sviluppo della Thalìa – prosegue – siamo partiti puntando alla motorizzazione ad idrogeno, ponendo come punto fondamentale il fatto che oggi non esiste nessun combustibile in grado di offrire un rendimento pari
a quello della benzina. Di conseguenza, per garantire una logica autonomia il serbatoio deve essere più capiente rispetto a quello tradizionale. Quindi era necessario elaborare l’architettura del veicolo in questa direzione, senza però influenzare abitabilità e piacevolezza di guida».
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