Al recente salone di Shanghai è stato uno dei concept più ammirati. Se il buon giorno si vede dal mattino, come afferma un detto popolare, c’è un radioso futuro ad attendere Icona, una joint venture nata a Torino ma con sede operativa nella stessa Shanghai in quanto rivolta a un dirompente mercato cinese, con proiezioni di 18 milioni di auto l’anno.
Il mattino in questione si chiama Fuselage, “fusoliera” in italiano, e questo la dice lunga sulle ambizioni aerodinamiche e sull’ispirazione aeronautica della sua linea: una supercar elettrica con o senza un generatore a combustione interna (per accrescere l’autonomia) che fa parlare il suo designer Samuel Chuffart di «un linguaggio di design in cui forme fluide e sensuali trovano il loro miglior complemento nella tensione delle linee lunghe e tese che attraversano il volume della vettura formando un perfetto equilibrio fra soffice e rigido».
Chuffart, francese con un passato in Land Rover e poi in Stile Bertone, guida nella sede di Shanghai un piccolo ma agguerrito gruppo di designer di cui fanno parte l’altro francese Gwenael Pennarum (ha curato gli interni della Fuselage), l’ucraino Aleksandr Kotljalevskij e, per l’interfaccia tecnica, un ingegnere francese, Gilles Boudet. Direttore generale della nuova azienda “cinese” è Filippo Bosso, proveniente dalla Tecnocad Progetti, azienda da 25 anni specialista nell’engineering di vetture complete, telai, finiture, cruscotti.
Questa, nella persona del suo presidente Germano Cini, è una delle tre entità che hanno dato vita a Icona. Un’altra è la Cecomp di Giovanni Forneris, rappresentata in quest’impresa da suo figlio Gianluca: azienda con 30 anni di attività nel campo della modellazione e nell’allestimento di prototipi, ora avviata anche nella produzione di una vetturetta elettrica («Entro fine anno – precisa Gianluca Forneris – consegneremo le prime 400 vetture destinate a Parigi»).
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