Per celebrare i 25 anni in Europa, la Lexus, marchio di lusso della Toyota, si è fatta un regalo di compleanno adeguato: il prototipo di studio di una vettura ultracompatta, denominato LF-SA. Benché non sia confermato come futuro modello di produzione, le sue dimensioni contengono un messaggio che rispecchia la tendenza del marketing verso modelli più compatti, diffusa tra la maggior parte dei costruttori di veicoli di alto livello. In effetti, il modello è lungo solo 3450 mm e può ospitare due adulti, oltre ad altri due sui sedili posteriori aggiuntivi. Il fatto che la LF-SA sia la prima Lexus progettata interamente nello studio europeo ED2 Toyota di Sophia Antipolis in Francia è un altro messaggio dell’attuale maggiore focalizzazione della Lexus sull’Europa.
Il progetto è stato avviato dall’interior chief designer Jaromir Cech e Laurent Bouzige, exterior assistant chief designer. «Dopo aver eseguito alcuni studi preliminari, abbiamo tracciato un briefing di progetto per un tipico prodotto europeo, anche se al tempo non si era ancora deciso se doveva trattarsi di una Toyota o di una Lexus. All’inizio ci siamo limitati a realizzare un piccolo progetto sperimentale mai visto prima sul mercato. L’elemento dominante è la compattezza, perché è bello possedere un’automobile grande; a volte, però, si trasforma in un incubo, per esempio se si deve parcheggiare a Monte Carlo!» ha spiegato Cech. «Quando il signor Akio Toyoda è venuto a visitare lo studio e ha preso in esame la nostra proposta, ha trasformato il nostro sogno in realtà decidendo con grande entusiasmo di proseguire con lo studio sperimentale e di svilupparlo in forma di concept car per una Lexus compatta».
Cech (responsabile degli interni) e Bouzige (esterni) avevano scelto il pianale della defunta Toyota IQ non solo per la sua compattezza, ma anche perché era già un prodotto near-premium; sotto il profilo del design, tuttavia, non si può attribuire nulla alla iQ. La LF-SA ha un look addirittura rivoluzionario, con un’interpretazione abbastanza audace della calandra Lexus a clessidra, la spindle grille, evolutasi originariamente da proporzioni tendenzialmente bidimensionali a maggiormente tridimensionali. «Forse è un po’ un’esagerazione, ma la griglia ricca di dettagli esprime anche la nostra maestria artigianale: di fatto è un segno distintivo Lexus. Il nostro obiettivo era ispirare il desiderio di guidare un’automobile di questo tipo, non solo di possederla. Il linguaggio di design Lexus e l’aptonomia sono stati i nostri strumenti principali. Noi definiamo il risultato “lusso progressivo”, ottenuto mediante la fusione di linee manipolate per esprimere finezza artigianale».
L’effetto decisamente scultoreo è messo in risalto dalle superfici concave e convesse espresse dai possenti spigoli al di sopra dei passaruota. Le estremità esterne dei gruppi ottici anteriori e dei fanali posteriori sono collegate visivamente dalle linee spigolose ascendenti e discendenti tra di esse.
La “presenza” su strada relativamente ampia evidenzia la spaziosità degli interni, la cui configurazione 2+2 è inusuale per un modello di lusso così compatto.
L’articolo continua su Auto & Design n. 212