Durante la Design week milanese Audi (con la rivista Interni) ha calamitato l’attenzione sulla Torre Velasca, un edificio iconico della città appositamente illuminato, di rosso, dal light designer Ingo Maurer, scegliendola come location per un ciclo di incontri.
Il designer architetto Piero Lissoni ha invece reinventato lo spazio al piano terra, dove si mostrava inoltre la nuova Q2, anche attraverso una installazione dove i cerchi del logo della casa automobilistica prendono forma di sculture metalliche e luminose.
I quattro appuntamenti tematici ruotavano intorno all’aggettivo “untaggable”, a definire persone e propensioni inclassificabili, veloci, aperte al nuovo. Ogni incontro è stato declinato su quattro contesti differenti (professioni, urbanistica, energia, design della luce) relazionati anche con gli scenari di cambiamento dell’automotive; per quattro serate conviviali e dense di stimoli attraverso le testimonianze di celebrati personaggi del mondo dell’architettura, comunicazione, moda, design.
Nella prima di queste, insieme, tra gli altri, al sociologo Francesco Morace e al direttore creativo Marcelo Burlon, Giovanni Perosino (marketing communucation director Audi AG) ha ricordato, riassumendo il senso degli incontri a venire tutti tesi a esplorare i confini del nuovo, come l’attenzione del brand sia ora riservata alla learning car e dunque al mettere l’IT al centro dell’azienda: «Stiamo insegnando all’auto – dice Perosino – a guardare, comunicare, persino decidere per noi. Il tutto attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale».