La condivisione è il tema scelto da Mini per dialogare con il pubblico di architetti e designer del fuori Salone. In un grande spazio bianco e vuoto si è così presentato l’innovativo prototipo di “abitazione aperta” Mini Living. Il concept è stato sviluppato insieme a due partner sensibili ai temi della ricerca architettonica in relazione alla vita urbana e alle dinamiche sociali: l’atelier di architetti giapponesi ON design, forti dell’esperienza nella pianificazione di abitazioni collettive, collaborative e del “microhousing” che hanno lavorato in team con gli ingegneri e designer berlinesi di Arup scelti come leader per il concept tecnico.
I visitatori dell’installazione hanno potuto così prendere confidenza con uno scenario abitativo alternativo a quello tradizionale, dove un’appartamento tipo di 30 metri quadri si apre – non solo metaforicamente ma anche spazialmente grazie a pareti apribili e comunicanti con l’esterno – alla vita di quartiere e al vicinato in un’idea di sharing di comportamenti (il co-working in primis).
L’installazione, attraverso il motto Do Disturb invita all’interscambio sociale e come afferma Oke Hauser, capo progetto Mini Living, si offre quale contributo alla discussione sulle forme del vivere in futuro visto che sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi ristretti: «Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. Mini Living unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità».
Oke Hauser, capo progetto Mini Living