Il Volvo Studio Milano è stato teatro di un evento dedicato alla sicurezza, da sempre il valore principale del marchio svedese. L’occasione è stata la celebrazione di 60 anni di vita delle cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio e il lancio della campagna di comunicazione legata all’iniziativa E.V.A. (Equal Vehicle for All) basata sul concetto di sicurezza condivisa per arrivare ad auto che siano sicure allo stesso modo per ogni occupante. Nel corso della serata, uno specifico dibattito con esperti del settore ha inoltre portato l’attenzione sulle misure appena annunciate da Volvo in materia di prevenzione degli effetti della velocità eccessiva, della distrazione e della guida in stato di alterazione psicofisica. «La sicurezza è da sempre il principio che guida le azioni di Volvo. Da questa tradizione viene il progetto di condivisione a favore della sicurezza di tutti di cui siamo oggi protagonisti. Ma non basta: riteniamo che un costruttore automobilistico abbia il dovere di occuparsi di tutti i fattori che influiscono sulla sicurezza del traffico, compresi i comportamenti umani. Abbiamo fatto proposte che fanno e faranno discutere, l’importante è portare l’attenzione e il dibattito su questi temi», ha detto Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia.
Promuovendo il progetto E.V.A., Volvo condivide le proprie conoscenze maturate in 40 anni di ricerca nell’ambito della sicurezza attraverso una biblioteca digitale accessibile al fine di rendere tutte le auto più sicure. Alla base dell’iniziativa lo stesso senso civico che guidò le scelte di Volvo nel 1959, allorché non brevettò le cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio e, una volta verificatane l’efficacia, le mise a disposizione di tutti i costruttori automobilistici. Si calcola che oltre un milione di vite umane siano state salvate da allora grazie alle cinture di sicurezza inventate da Volvo e usate da tutte le altre Case. Il progetto E.V.A. è visualizzato attraverso immagini virtuali di corpi femminili sottoposti a impatti perché mette in evidenza la fondamentale ineguaglianza nello sviluppo dei sistemi di sicurezza per le auto; le donne sono infatti esposte a rischi maggiori di subire lesioni in caso di incidente. I tecnici Volvo hanno sviluppato i dispositivi di sicurezza delle auto Volvo con l’obiettivo di proteggere con la stessa efficacia tutte le persone, indipendentemente dal sesso, dall’altezza, dalla corporatura o dal peso, non limitandosi dunque alla persona media rappresentata dai manichini utilizzati per le prove d’impatto. Condividere i dati di tali ricerche significa dunque favorire in senso allargato la produzione di vetture più sicure per tutti. Volvo Cars continua dunque, oggi come nel 1959, a dare precedenza al progresso sociale rispetto al semplice vantaggio finanziario.
Derivano da questa posizione le iniziative e i dispositivi che Volvo implementerà a partire dal 2020: limitazione della velocità massima delle proprie auto a 180 Km/h; possibilità di limitare automaticamente la velocità nei pressi di scuole e ospedali abbinando un dispositivo di controllo della velocità intelligente alla tecnologia di geofencing; possibilità di determinare di volta in volta la velocità massima dell’auto in caso di sharing attraverso la Care Key; monitoraggio della guida attraverso telecamere e intervento in automatico del veicolo in caso di pericolo per contrastare gli effetti della distrazione o della guida in stato di alterazione psicofisica. Volvo Cars intende quindi avviare un dibattito e inviare un segnale forte al mondo e a tutti i costruttori automobilistici puntando sul concetto di condivisione e del senso di responsabilità dal quale non si deve sottrarre chi costruisce auto anche quando si parla di migliorare la sicurezza del traffico concentrandosi sui comportamenti pericolosi di chi si siede alla guida di un’auto. Le tecnologie oggi disponibili consentono infatti di intervenire per limitare gli effetti di tali comportamenti. Così, Il sistema Care Key, le telecamere per il monitoraggio della guida, la limitazione della velocità massima dell’auto, così come i sistemi di assistenza alla guida già oggi disponibili, condividono la stessa finalità: rendere la guida più sicura.