E’ stata inaugurata il 18 giugno al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino “Il Progetto Raccontato – La Mostra dei 40 anni”, che vede protagonista Auto&Design fino al 10 novembre prossimo. Un viaggio nel tempo attraverso quattro decenni, dagli anni Ottanta agli anni Dieci, ripercorrendo l’evoluzione del lavoro giornalistico in parallelo con i cambiamenti che hanno investito il mondo, in particolare quello del car design. Fiore all’occhiello della mostra, una selezione di concept car esposte insieme ai disegni originali e alle design story della rivista, scaricabili in formato digitale.
I quarant’anni di Auto&Design sono una festa per tutti: per chi ha fondato il giornale, per chi ci lavora oggi e per i designer che da sempre vedono pubblicati i loro progetti. Per l’occasione Giorgetto Giugiaro ha svelato un segreto tenuto nascosto per 56 anni: «Nel 1963 mi fu chiesto di contribuire con alcuni disegni al primo numero di Style Auto (diventato poi Auto&Design nel 1979, Nd.R.). Ero però un dipendente della Bertone e non potevo usare il mio nome per firmare altri disegni», ha raccontato durante la conferenza stampa. «Per l’amicizia che mi legava a Fulvio Cinti, fondatore del giornale, li ho realizzati lo stesso utilizzando lo pseudonimo Paul Sibylle, in omaggio al cognome di mia madre».
Tante le testimonianze dei designer che hanno visto i loro progetti raccontati sulle pagine della rivista. «Vedere esposta in una mostra una vettura che hai disegnato fa sempre un certo effetto. Ho iniziato a leggere Auto&Design all’inizio della mia attività, ne ho curato anche una rubrica di stile ed è una rivista che mi ha accompagnato e seguito per tutta la mia carriera». Lorenzo Ramaciotti, ex capo del design di Pininfarina e del gruppo FCA, ricorda così il suo legame con la nostra testata visitando per la prima volta la mostra.
Alla cena d’inaugurazione hanno partecipato oltre 170 ospiti, tra cui molti responsabili dello stile di Carrozzieri e costruttori automobilistici di ieri e di oggi. «Questa mostra parla di un cambiamento. Solo oggi ci accorgiamo che molti elementi che si vedono sulle concept car del passato esposte qui sono diventati realtà», commenta Mitja Borkert, responsabile del design Lamborghini, mentre tra una portata e l’altra traccia su un foglio quello che definisce il “design Dna” della casa di Sant’Agata Bolognese. Vicino a lui Mike Robinson racconta la realizzazione dell’Alfa Romeo Pandion, scelta come simbolo della mostra, ai tempi in cui era responsabile del design Bertone.
È uno dei 20 modelli che attendono i visitatori del Mauto, insieme – tra gli altri – alla Italdesign Machimoto, la Pininfarina Mythos, la Fiat Maggiora Scia, l’Alfa Romeo Proteo, la Lancia Dialogos, la Citroën C-Airdream, la Ford Evos, la Volvo YCC, la Mercedes-Benz C 112, tutti in prestito dalle collezioni delle Case e dei design Center che li hanno creati. Un magnifico ed esclusivo regalo di compleanno.