«Innovare e non stravolgere, conservare migliorando». Klaus Bischoff, responsabile del design di Volkswagen, da aprile 2020 capo dello stile per tutti i marchi del gruppo tedesco, puntualizza che cambiare radicalmente l’ottava generazione della Golf sarebbe stato un errore: «La Golf è un modello immortale. Ogni nuova edizione ha portato elementi inediti conservandone l’anima». Le linee della 8 sono più sportive e nette rispetto alle precedenti, con una calandra del radiatore sottile e una scalfatura che avvolge completamente la vettura attraversandone il profilo all’altezza delle maniglie.
L’illuminazione conquista un ruolo dominante: i proiettori sono di serie a Led e le luci diurne formano un disegno inedito che riprende la forma della calotta dei fari, uniti da una cromatura che attraversa la Golf in tutta la sua larghezza. Al centro spicca il nuovo logo, che ha debuttato sulla ID.3, la prima elettrica di Volkswagen costruita sulla piattaforma Meb.
«Il design complessivo è muscolare per aumentare la presenza su strada», ma la vera rivoluzione è avvenuta all’interno incentrato sui due display per la strumentazione e il controllo del sistema infotainment. «Abbiamo alzato la linea orizzontale del cruscotto per evitare che durante la guida lo sguardo cada in basso, togliendo dalla strada l’attenzione del guidatore».
Le linee più sportive di esterni e interni riflettono un maggiore dinamismo rispetto alle generazioni precedenti. Abbiamo provato la vettura in Portogallo con il motore mild hybrid a benzina 1.5 da 150 cavalli abbinato al cambio automatico Dsg. Precisa e divertente da guidare, la Golf 8 ha guadagnato in abitabilità sebbene le misure complessive non siano cambiate: è lunga 4,28 metri (+3 centimetri rispetto alla versione precedente), larga 1,78 e alta 1,45 con un passo di 2,63 metri.