FUNZIONALITÀ NASCOSTA

Le linee pulite e sapientemente muscolose ammiccano, fin dal primo sguardo, a chi ama le trasposizioni in chiave crossover di quel piacevole dinamismo un tempo riservato alle coupé. «Mentre disegnavamo, le moodboard alle pareti raccontavano di un cliente positivo, pieno d’energia, ma anche perfezionista e distinto.

Ford Puma

Per questo abbiamo tracciato forme ottimistiche, di carattere, senza però scivolare nell’aggressività», esordisce Thomas Morel, a capo del design degli esterni. Non sembra un caso, dunque, che il nome rievochi la nota piccola sportiva di fine anni Novanta, all’epoca espressione di un edonismo accessibile e accattivante: «Quando è stato proposto tutti ne sono stati entusiasti, perché rifletteva perfettamente lo spirito del progetto!».

Ford Puma

Per quanto possa apparire curioso, la sensualità del registro espressivo avviluppa comunque una praticità di autentica eccellenza, promette il designer. Superiore, per esempio, rispetto alla sorella Ecosport, che la Puma affianca verso l’alto senza sostituire. Finché l’occhio indugia sulla carrozzeria, tuttavia, risultano altre le caratteristiche capaci di catturare l’attenzione.

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A partire da un dettaglio quasi magnetico: i gruppi ottici anteriori a sviluppo verticale, il cui legame ideale con la Ford GT appare ancora più evidente nella versione full Led, che dalla supercar riprende esattamente la firma luminosa. «Cercavamo un’idea distintiva, personale, non eccessivamente “strana”: i fari così conformati sono emersi fin dai primissimi sketch e sembravano già perfetti. Poi abbiamo effettuato diversi clinic test, che hanno tutti restituito un esito molto positivo: la decisione finale è sembrata ovvia».

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Attorno ai proiettori si sviluppano lamiere modellate con cura, per evitare gobbe indesiderate e altri problemi di gestione dei volumi che la soluzione adottata avrebbe potuto comportare, specie rispetto a una più tradizionale fanaleria orizzontale. A completare lo sviluppo del frontale, l’inserto in gomma nera alla base del montante A che rende il cofano visivamente più lungo e fluidifica al contempo la silhouette del padiglione.

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E la funzionalità? Si cela in un bagagliaio di machiavellica intelligenza: oltre a fornire la capienza più importante della categoria (456 litri), è dotato del triplo fondo MegaBox capace di contenere un seggiolino o un trolley di misura standard e fornito, perfino, di un incredibile foro che ne permette il lavaggio con acqua corrente. In più, in abitacolo i sedili si vestono di fodere sostituibili con facilità, eppure calzate sull’imbottitura in modo innovativo e assai ben integrato.

(Articolo completo in A&D n. 238)