Il car design vive di lavoro di squadra, in antitesi con il distanziamento sociale imposto dal dilagare della pandemia del coronavirus. Come cambia l’attività creativa in smart working? Che conseguenze avrà sulle forme delle vetture di domani? Auto&Design ha posto queste domande a responsabili del design di case automobilistiche e centri stile indipendenti, oggi è il turno di Ian Cartabiano, presidente del centro stile ED2, Toyota Europe Design Development.
Come avete organizzato il vostro lavoro in questo periodo di chiusura?
Lavoriamo da casa da quando il governo francese ha chiesto alle aziende di consentire ai propri dipendenti lo smart working. Il nostro piano è partito alcune settimane fa: vedendo l’emergenza sanitaria in altri paesi abbiamo deciso di predisporre tutti i sistemi necessari per far lavorare i nostri designer dalle loro case private. In questo momento viviamo una fase di ricerca in cui facciamo disegni e schizzi per nuovi progetti del futuro. Condividiamo tutte le nostre idee all’interno di un server così possiamo commentare e guardare i diversi progetti. La divisione dei compiti si è evoluta nella direzione di dare più responsabilità ai Chief Designer che hanno un controllo più diretto sui diversi lavori e sul raggiungimento degli obiettivi settimanali. Siamo in costante contatto con il quartier generale di Toyota Design in Giappone, cosicché tutti i gruppi di lavoro nel mondo globali rimangano coordinati. Ogni mattina ci sentiamo con il team ED2 per verificare il benessere fisico e mentale di tutti quanti.
Credi che questo modo di lavorare influenzerà i prodotti del futuro?
Quando questo periodo finirà, avremo un processo di comunicazione interna e di condivisione più snello e in rete. Non credo invece che cambierà il nostro modo di disegnare le vetture, perché ED2 crea prodotti agili e dinamici sia in modo analogico che digitale. Penso che avremo nuovi strumenti per quanto riguarda la revisione, la condivisione degli schizzi e dei pensieri all’interno dei team di progettazione. Questa esperienza ci costringerà a diventare ancora più concentrati sulla creazione di obiettivi chiari all’inizio dei progetti. Una scoperta che abbiamo fatto durante questo smart working è il valore aggiunto di una comunicazione chiara e concisa. Per un creativo lavorare in studio con i colleghi è la miglior soluzione possibile: è questo ciò che ci manca di più adesso e cerchiamo comunque di crearlo con i mezzi che abbiamo a disposizione.
Avete portato strumenti specifici dallo studio o potete fare tutto con i normali PC?
Tutti i membri del team hanno con sé a casa i loro computer portatili che sono collegati alla nostra rete sicura. Hanno il software per garantire un flusso di lavoro creativo. Tutti i designer hanno poi le normali tavolette Wacom o Cintiques. E poi, Naturalmente, ci sono sempre carta, matita, penna, marcatori (il mio modo preferito di disegnare).
Dal suo punto di vista, come cambieranno le forme delle auto che progetta durante questo periodo?
Credo che vedremo un’esplosione di creatività quando si tornerà a lavorare fisicamente tutti insieme. Posso immaginare che i designer saranno più puri nella loro espressione di ciò che vogliono vedere nel design automobilistico. Sono entusiasta di vedere quali idee creative emergeranno da queste settimane di isolamento sociale. Il mio desiderio è vedere design che sia ottimista sul futuro.
Quanto è importante per un designer l’ispirazione dall’esterno?
Penso che, come designer, l’ispirazione esterna sia cruciale. Mi preoccupa il fatto che in questo periodo non possiamo uscire per vedere il mondo, sperimentare l’arte in tre dimensioni o parlare con i nostri clienti che guidano i nostri progetti per la prima volta. Per fortuna, viviamo anche in un mondo digitale in espansione, dove la nuova ispirazione è solo una ricerca di parole. Quando questo periodo sarà finito ho chiesto a ciascuno dei nostri designer di tornare in ED2 con la propria ricerca e la presentazione di nuovi linguaggi di forma, grafica e materiali. Sono davvero entusiasta di scoprire cos’hanno pensato.