La Peugeot 208 è l’Auto dell’Anno 2020 (Car of the Year 2020). La citycar francese si è aggiudicata il primo posto del prestigioso premio internazionale con 281 punti totalizzati. Sul podio due auto elettriche: secondo posto per la Tesla Model 3 con 242 punti, terza la Porsche Taycan (222).
PERSONALITÀ FORTE
Per la nuova Peugeot 208, è tutta una questione di proporzioni: l’equilibrio perfetto tra altezza, larghezza, passo, sbalzo, inclinazione del parabrezza, vetro e lamiera. È questo il fondamento su cui il direttore del Design Peugeot, Gilles Vidal, e il suo team, tra cui Yann Beurel, responsabile dell’Exterior Design ed Eric Dejou, responsabile dell’Interior Design, hanno costruito la nuova 208. «La sfida per noi era trovare una personalità forte, un pezzo unico in strada, diverso dagli altri e con le migliori proporzioni possibili», ha affermato Vidal.
La gara interna per il design venne aperta quattro anni fa, ma i designer Peugeot avevano iniziato già da tempo a pensare in generale alla nuova 208. «Abbiamo studiato la morfologia globale dell’automobile: vogliamo sostituire la 208 attuale con un concept simile oppure passiamo a qualcosa di diverso?», ha detto Vidal. «In seguito, è subentrata la questione della dotazione sia di combustione interna sia di trasmissioni elettriche per l’automobile: si trattava di un problema architettonico da affrontare».
La risposta: «Abbiamo cercato di optare per un’automobile più sportiva, dinamica, più bassa, con il parabrezza leggermente più indietro, un po’ più ampio e un pochino più lungo», ha dichiarato Vidal. L’ispirazione: l’originale “utilitaria sportiva” francese, la 205gti della metà degli Anni 80, con i suoi distintivi passaruota parabolici neri e con le feritoie orizzontali sul montante posteriore.
Inoltre, vi erano alcuni punti specifici da ricordare: il finestrino posteriore della 205 era inclinato con un angolo di quasi 45 gradi, ha affermato Vidal, e la parte interna del montante posteriore era verticale, con angoli arrotondati. «Abbiamo creato quasi esattamente quel triangolo proprio sopra le ruote posteriori: è molto semplice, ma potente a livello di riconoscibilità», ha detto sulla nuova 208. Il trattamento del passaruota, poi, sembra migliorare le proporzioni, almeno da un punto di vista visivo.
«Al giorno d’oggi, per raggiungere le proporzioni ottiche ideali, si cerca di posizionare le ruote il più possibile ai quattro angoli dell’automobile, almeno per quelle di piccole dimensioni», ha dichiarato Vidal, «e si cerca di ingrandire il più possibile le ruote». L’assetto esteso del passaruota fa sembrare le ruote più grandi e accorcia lo sbalzo. «Rende la vettura interessante ed emozionante», ha aggiunto Vidal.
Tuttavia, la 208 gioca nel campo del recente linguaggio del design Peugeot, come si è visto nei crossover 3008 e 5008, nella berlina fastback 508 e nella station wagon. Tra i segni distintivi vi sono il cofano avvolgente “a conchiglia”, le luci posteriori e diurne anteriori ad “artiglio di leone” e il numero del modello a vista sulla parte anteriore. Sebbene Peugeot voglia cercare di evitare l’effetto “matrioska” dovuto alla riproduzione in scala maggiore o minore della stessa silhouette, vi è comunque un filo conduttore tra tutti i modelli recenti, cioè la mancanza di ornamenti superflui o di cromature.
(Articolo completo in A&D n. 237)