Lunghe conferenze telefoniche e molte ore davanti allo schermo del computer. La Bugatti ha sospeso la produzione dei suoi veicoli come la Chiron e la Divo di Molsheim ma, nonostante ciò, molti dipendenti continuano a lavorare da casa. Tra questi c’è Achim Anscheidt, Design Director di Bugatti dal 2004. «Coordino da casa mia a Berlino il mio lavoro e quello del mio team di progettazione nel miglior modo possibile», spiega Achim Anscheidt.

Questo comporta molte teleconferenze, come attualmente è prassi comune quasi ovunque. Affinché il suo lavoro creativo non soffra a causa degli aspetti tecnici del lavoro, Anscheidt dà attivamente spazio al pensiero creativo e al lavoro nel suo piccolo studio. «Per me, questo è sia un ritiro che una fonte di ispirazione. Qui posso provare nuove linee, pensare a nuovi temi e sviluppare nuove idee», spiega Achim Anscheidt.

Per quanto possibile, Achim Anscheidt attualmente si ispira alle persone che incontra – mantenendo la necessaria distanza – per scambiare idee. La sua cerchia di conoscenti a Berlino comprende artisti, musicisti e liberi professionisti che pubblicano il loro lavoro creativo sui social media. Anche il processo di progettazione creativa è molto umano perché spesso si basa fondamentalmente su scambi diretti con i colleghi. È importante mostrare le idee senza riserve, anche a rischio di sbagliare. «Il design non si sviluppa secondo un foglio di calcolo Excel. Al contrario, ci sono momenti in cui bisogna davvero solo cestinare quel foglio di Excel. Rispondere a questa sfida usando solo Skype for Business non è facile», dice.

Per la modellazione e la realizzazione di studi virtuali con linee e proporzioni pulite, il lavoro alla Bugatti si basa anche sulla tecnologia. L’attrezzatura tecnica di visualizzazione 3D è rimasta nello studio di progettazione. «Stiamo lavorando intensamente alla progettazione dei veicoli attuali e futuri, ma al momento non siamo in grado di utilizzare gli efficientissimi occhiali VR. Per questo motivo pensiamo ogni giorno a come lavorare in modo mirato, anche con questo handicap», spiega Anscheidt.