La Mini Cooper SE è arrivata recentemente sulle nostre strade, ma quello che non si vede a prima vista è che il suo design è ora anche qualcosa che si può sentire. Il responsabile del design Mini Oliver Heilmer e Renzo Vitale, Sound Designer del BMW Group, danno alcuni spunti sullo stile di quest’auto elettrica e su tutto ciò che ne deriva in termini sonori. La nostra conversazione riguarda l’attenzione ai dettagli, il suono della Mini, l’interazione tra informazioni e sensazioni e come un’icona del design automobilistico vede il suo futuro.
Oliver Heilmer, la prima Mini è un modello iconico. Com’è stato portare avanti un progetto simile nell’era dell’elettrico?
“Il fascino di una missione sta nella portata della sfida. Aggiornare un design così iconico non è certo un compito facile. Più forte è un’icona – e Mini ha una grande tradizione – maggiore è l’importanza non solo dell’innovazione ma anche della continuità stilistica. Si tratta quindi di smussare l’intersezione, integrando storia e novità; l’auto è ugualmente identificabile come una Mini eppure è un’auto elettrica”.
Renzo Vitale, sei un musicista, un compositore e un ingegnere elettronico. Qual è stata la sfida principale nello sviluppo del suono per la Cooper SE?
“Il suono che un veicolo produce dovrebbe suscitare emozioni e allo stesso tempo trasmettere informazioni. Per molte persone il suono di un motore a combustione suscita forti emozioni. Ma è stato chiaro fin dall’inizio che non aveva senso simulare nella Mini elettrica le note di quel motore. E’ un progetto nuovo, non c’è il cambio e quando il conducente accelera, ha tutta l’energia del sistema elettrico subito a sua disposizione. L’emozione è rimasta anche prodotta dal quel suono metallico del motore elettrico. Il contenuto dei suoni che creo e le mie principali fonti di ispirazione derivano proprio dal design. Per quest’auto, ad esempio, ho tradotto in suono le impressioni visive create dal disegno dei cerchi e dagli accenti gialli che troviamo sparsi per la vettura.
Oliver Heilmer, quali dettagli stilistici sono specifici per questo modello?
La Mini Cooper SE ha una calandra anteriore in gran parte nascosta. Come saprete, un veicolo elettrico non ha bisogno dello stesso quantitativo d’aria per il raffreddamento di un motore a combustione. Ecco perché la griglia dell’auto ha solo una sottile fessura orizzontale, il resto è chiuso e rifinito in un colore grigio moderno e contrastante. Il sistema di trazione elettrica e la sensazione di modernità che ne deriva sono chiaramente riflesse all’interno dell’auto da elementi come il quadro strumenti digitale. Abbiamo anche voluto chiaramente andare in una nuova direzione con il design delle ruote, che sono asimmetriche e danno l’impressione di essere quasi statiche nell’aspetto.
Olver Heilmer, l’elettrificazione ha aperto un nuovo approccio al design? O anche un nuovo tipo di emozioni?
Sicuramente. L’esperienza complessiva è totalizzante. L’elettrificazione ci dà il punto di partenza per pensare le cose in modo fondamentalmente diverso e non solo in senso estetico. Per dirla in modo semplicistico, ci permette di esplorare nuovi mondi. Quello che cerchiamo di fare guardando avanti è di portare l’interazione sensoriale di vari elementi di design, come lo stile, il suono o il profumo di un veicolo, in maniera coerente all’interno della nostra Mini.
Renzo Vitale, in quale direzione si sta muovendo il design della Mini? Finiremo per vedere uno smartphone su ruote, vestito con una carrozzeria inconica e riconoscibile?
Stiamo facendo molti passi avanti. E’ ipotizzabile ad esempio che la Mini in grado di percepire l’umore del guidatore e di rispondere così con il suono giusto. Riuscirà quindi a rendere un momento migliore grazie all’utilizzo delle note. Il veicolo sarà quindi in grado di esprimersi a seconda delle emozioni che vengono provate dagli occupanti e parteciperà alla loro gioia magari trasmettendo un pezzo musicale specifico. In questo modo anche durante i viaggi in solitudine il guidatore non si sentirà più solo.