Raramente una vettura piccola suscita tanta attesa e curiosità come è accaduto per Dacia Spring, compatta crossover urbana a batteria che promette di portare nel mondo delle vetture elettriche lo stesso equilibrio di valori, razionalità e accessibilità che sta facendo incontrare un crescente successo al marchio rumeno, parte del Gruppo Renault dal 1999.
Per Dacia la Spring non è soltanto il primo modello 100% elettrico, ma è anche la prima vettura destinata al segmento A. Se da un lato si inserisce sul mercato come una vera e propria novità positiva e assoluta, dall’altra parte il prezzo davvero contenuto per una vettura 100% elettrica lascia intendere come il progetto sia giocoforza stato caratterizzato dal bisogno di un’estrema riduzione dei costi. Una scelta necessaria, in parziale contraddizione con la mirata e attenta crescita di qualità, di stile e di design che Dacia è riuscita a portare avanti con gli altri modelli, la seconda generazione di Duster e la terza generazione di Sandero lanciata da poco.
Spring si propone quindi con uno stile sbarazzino che cerca di dissimulare soluzioni prettamente economiche: nel frontale trovano posto la nuova griglia chiusa per l’assenza del radiatore che nasconde la presa di ricarica, e le luci diurne composte da una striscia a Led. La fiancata scorre lineare verso il posteriore che presenta superfici lisce, i gruppi ottici posteriori si distinguono, invece, per la firma luminosa a forma di Y orizzontale.
Se il design esterno è complessivamente piacevole, complice una carrozzeria di dimensioni contenute che strizza l’occhio ai modelli “a ruote alte”, la suggestione è meno riuscita a bordo, dove la qualità degli interni risente degli sforzi mirati a rendere il prezzo così contenuto. La semplicità regna sovrana con la presenza di soli tasti fisici a parte lo schermo da 7” dalla grafica minimalista, e un’abitabilità buona per una vettura di segmento A ma sacrificata in larghezza (non a caso l’omologazione è per soli 4 posti).