Proprio come il cinema, i videogiochi e la cartografia, anche l’industria automotive fa affidamento, da diversi decenni, sui progressi della modellizzazione 3D per dar vita ai suoi progetti. Oggi, per produrre un’auto, bisogna prima farla nascere in formato 3D. È uno dei compiti del designer, che può contare su tool box digitali sempre più ricchi. Uno di questi strumenti si basa sul 3D sketching, una tecnologia rivoluzionaria che consente di disegnare senza matita né scrivania. «Con il 3D sketching, si è immersi in uno spazio dove non ci sono più vincoli né limiti», dice Hischke Udo, Renault Chief Designer.

Già alla fine degli anni 1990, la professione del designer aveva subito una prima trasformazione con la diffusione sempre maggiore del disegno su tavoletta digitale. Oggi, il 3D sketching va ben oltre, permettendo al designer di fare a meno di tavoletta, matita, mouse e persino scrivania per lavorare. Il design entra in una nuova era: quella della digitalizzazione posta al centro della progettazione dei veicoli. Grazie a strumenti sempre migliori, la digitalizzazione lascia piena libertà al designer, rendendo i suoi progetti ancora più accessibili. Non è mai stato tanto facile realizzare velocemente bozzetti 3D, creare in prospettiva, modellizzare le forme – anche su scala 1:1 – o riempire i volumi. «Così si risparmia tempo», precisa Udo. «Ci vogliono almeno 4 settimane per inviare una scansione o dati ad una macchina, mentre qui si lavora in tempo reale. È un enorme vantaggio.» Insomma, il 3D sketching apre le porte a nuove sperimentazioni, in quanto permette all’utente di trasformare facilmente qualsiasi idea in realtà.

Il 3D sketching aggiunge un’altra corda all’arco del designer: la possibilità di collaborare con un collega, dal vivo, sullo stesso progetto, indipendentemente dalla distanza che li separa. I due designer possono confrontarsi tramite l’interfaccia creata dal tool di 3D sketching, usando gli auricolari ed il microfono integrati nel casco VR. Possono così comunicare, condividere i lavori realizzati individualmente e collaborare su progetti in comune. Tutto questo senza doversi spostare da casa, dall’ufficio o da qualsiasi altro posto in cui si trovino. Risultato: le combinazioni immaginabili sono infinite ed i malintesi molto meno frequenti di prima. Con questi numerosi vantaggi, nuove competenze e modi sempre più disparati di esprimere le sue idee, il designer si è trasformato in un “designer aumentato”. «Il 3D sketching è uno strumento in più, ma i metodi tradizionali restano sempre validi», ha concluso Udo. I designer del Gruppo Renault non sono gli unici a sperimentare questa tecnologia. Già adottata da diverse scuole di design, viene oggi utilizzata dai progettisti di moto, calzature sportive, caschi per biciclette e zaini.