«Camminiamo sulle orme di predecessori illustri. La Countach ci ha dato la forma complessiva, con le porte che si aprono in verticale, poi abbiamo un po’ dell’eccentricità della Diablo, specie sul parafango posteriore. E ancora, lo sguardo determinato della Murcielago e ovviamente la Aventador, che è sempre nel nostro cuore. Ora con la Revuelto è tempo di aprire le porte verso il futuro». Mitja Borkert introduce così la nuova supercar con cui Lamborghini celebra il suo motore V12 in versione ibrida plug-in, novità assoluta così come del tutto nuova è la monoscocca su cui la vettura è costruita, il Monofuselage di ispirazione aeronautica interamente in fibra di carbonio che offre più resistenza e rigidezza torsionale a fronte di una riduzione di peso.
Prima le proporzioni
Revuelto, nome in codice LB744, è una supercar da primato anche in termini di progetto stilistico, condotto interamente sotto la guida di Borkert, direttore del Design Lamborghini dal 2016. «Per questa vettura abbiamo passato in rassegna 17 modelli in scala, la più grande ricerca ideativa mai fatta qui a Sant’Agata Bolognese», ci racconta in occasione di una visita al Centro Stile per scoprire in anteprima la Revuelto là dove ha preso forma.
Come in ogni progetto, quindi, le proporzioni innanzitutto. Rispetto alla Aventador si registra un incremento del passo (+79 mm) e dell’altezza totale (+24 mm) a vantaggio dell’abitabilità. «Abbiamo ascoltato i feedback dei clienti dando all’interno più spazio, per il divertimento di guida di ogni giorno ma anche in pista indossando il casco, visto che la seduta è leggermente più bassa».
L’immancabile “Cofango”
Un’astronave, ma con il motore bene in vista, uno degli aspetti che Mitja Borkert riconduce anche ad un’altra delle sue passioni: «Come sapete, sono un grande fan delle moto supersportive. Sin dall’inizio volevamo mettere in mostra questo fantastico motore V12, ora ibridizzato, trattandolo come sulle moto. Quindi niente copertura in vetro, anche per risparmiare peso. Abbiamo realizzato questo “cofango” unendo le parti in un unico elemento molto tridimensionale che fa da cornice al powertrain, affiancato dalle lame laterali che ricordano la Diablo, ma anche un po’ la Miura. È un pezzo di architettura moderna, potresti estrarlo dall’auto e appenderlo a un muro di casa come una bellissima scultura», dice invitandoci ad osservare la Revuelto posteriormente, la sua vista preferita, «con il motore e gli scarichi esagonali, mentre intravedi l’interno, ti trasmette quanto sia super potente. Abbiamo lavorato molto sulla visibilità, non solo sulla spaziosità».
Muso da squalo
L’anteriore non è per questo meno avvincente, con lo “shark nose” che punta verso il basso, per dare slancio all’andamento a freccia del frontale in pianta, e con il forte segno ad Y delle luci diurne inserite nei grandi gruppi ottici triangolari. Per disegnare l’interno, oltre ai feedback dei clienti i designer hanno tenuto presente anche l’esperienza di guida fatta dai tecnici sulla pista di Nardò, il circuito di riferimento per Lamborghini. La filosofia seguita è “feel like a pilot”, con una posizione di guida molto bassa, una plancia leggera nel disegno a vantaggio della visibilità e un sistema HMI di ultimissima generazione che consente di “spostare” i contenuti visualizzati da uno schermo ad un altro con il solo gesto della mano, senza distrarsi dalla guida.
Un alieno nell’abitacolo
E poi c’è una piccola sorpresa: «Visto che nei film di fantascienza dentro l’astronave c’è sempre un alieno, ne abbiamo messo uno anche noi, con questo “alien look”», scherza Borkert a proposito dell’immagine che si coglie a prima vista guardando l’elemento in fibra di carbonio ad Y al centro della plancia. Una forma accattivante non esclude la funzionalità. Nella consolle che si inserisce al di sopra del tunnel longitudinale (in cui sono alloggiate le batterie che alimentano i tre motori elettrici della Revuelto, due dedicati alle ruote anteriori e il terzo al retrotreno) trovano finalmente posto piccoli oggetti con alloggiamenti dedicati, dal vano con ricarica per il telefono ai portabicchieri. Lo spazio dietro ai sedili e il bagagliaio anteriore assicurano inoltre la possibilità di riporre il necessario per una gita nel weekend.
Massima coerenza con il design Lamborghini
Tutto sempre coerente con il Dna di design Lamborghini, nelle forme complessive così come nei dettagli, in cui ricorrono il segno ad Y e l’esagono, ovvero il poligono che deriva dall’intersezione di più ipsilon. Le superfici esterne sono ovviamente il frutto di una costante collaborazione con il team dell’aerodinamica, «sono nostri amici, una volta stabilito il disegno abbiamo portato un modello di stile nella galleria del vento e abbiamo iniziato gli affinamenti in modo da aumentare la deportanza del 70%», osserva Borkert, che tiene molto a sottolineare l’importanza del lavoro di squadra. «Ho l’onore di spiegare la Revuelto, ma è il lavoro di tutto il Centro Stile, è il progetto principale degli ultimi anni. È stato un viaggio fantastico e oggi sono felice di raccontarvi la design story di questa vettura».
(Articolo completo in A&D n. 260)