Explorer ma anche Observer. Francesco Paszkowski racconta la filosofia della nuova gamma di yacht XO realizzata con Baglietto. Imbarcazioni che attingono a linguaggi stilistici non solo della nautica ma del mondo transportation nel suo insieme, proponendo un modo nuovo di navigare. I numeri, da soli, potrebbero raccontare chi sono Francesco Paszkowski e il suo studio: 33 anni di storia e oltre 300 yacht varati con i migliori cantieri al mondo nel panorama dei superyacht contemporanei. Tra i segni dominanti del suo “fare barche” c’è la ricerca continua di nuovi codici di linguaggio, estetici e funzionali, legata all’attenzione dell’evolversi nel tempo delle dinamiche del gusto.

Paszkowski Design / Baglietto XO

Una nuova idea del navigare
Tra le sue collaborazioni la più solida è certamente quella con il Cantiere Baglietto che, giusto quest’anno, celebra i suoi 170 anni di storia. Proprio in occasione di questa ricorrenza Francesco Paszkowski e il cantiere ligure hanno deciso di proporre una nuova idea del navigare con un progetto che è l’incontro tra passato e futuro, ma anche tra mondi tra loro a prima vista molto distanti. Direttamente da Paszkowski, grande innamorato delle forme di tutto ciò che si muove (e appassionato studioso del car design) ci siamo fatti raccontare cos’è la nuova gamma XO di Baglietto Yacht.
«L’idea era partire dal passato, ma dare nuovi segnali verso il futuro. Baglietto da sempre è legata al concetto di velocità sia per quanto riguarda gli scafi plananti o dislocanti. Con XO si voleva però partire dall’idea di Explorer che, tra le varie categorie di yacht, è quella maggiormente legata al mondo del lavoro, dell’heavy duty. In più, però, volevamo affiancargli l’dea di Observer».

Paszkowski Design / Baglietto XO

Punto di partenza di questo processo progettuale?
«Formalmente XO è innegabilmente un Explorer, con il tipico bilanciamento dei volumi verso prua, con tutta la zona di poppa sgombra, dedicata a tender e water toys. Ma, allo stesso tempo, abbiamo voluto proporre un modo innovativo di interpretare il mare, con un approccio pensato intorno ad una famiglia che possa navigare, anche in luoghi estremi, esplorando, osservando. Andando per mare in un modo nuovo».

Paszkowski Design / Baglietto XO

Cosa ha reso possibile questa trasformazione?
«Un elemento stilistico mai visto prima su un Explorer, una capsula, una struttura centrale vetrata. Da qui si può osservare il mondo. Il richiamo, fortissimo, è quello alle macchine per la movimentazione terra».

Paszkowski Design / Baglietto XO

Un passaggio che potrebbe sembrare ardito…
«Volevamo creare qualcosa legato al mondo transportation in senso lato, un po’ meno yacht, un po’ più connesso con la terra. La prima ispirazione mi è arrivata dal Settebello, il treno. Aveva una caratteristica peculiare, un salottino frontale. Qui i passeggeri potevano godere di una vista in avanti e non solo laterale, come accade normalmente sui treni. La postazione di pilotaggio era leggermente rialzata, quello che nel mondo nautico si chiamerebbe, normalmente raised pilot house».

Paszkowski Design / Baglietto XO

Questo concetto l’avete ripreso e…
«Ribaltato: sotto c’è la zona pilotaggio, sopra c’è la capsula di osservazione interamente vetrata che elimina ogni separazione tra il dentro e il fuori. Inoltre, un grande schermo a scomparsa permette di estendere l’osservazione e l’esplorazione. Qui possono essere mostrate le immagini invia-te dai droni di bordo. A prua, infatti, al posto di un helipad, c’è invece un helydrone area per il decollo e l’atterraggio di droni che si possono mandare a scoprire le coste e il “mondo” intorno all’area di navigazione dell’XO».

(Articolo completo su A&D n. 269)