NOSTALGICAMENTE ALFA (Auto&Design N.100)

Lo sviluppo della vettura è avvenuto in tempi molto rapidi. Dai bozzetti sono stati realizzati i tradizionali piani di forma e le assonometrie, ma eseguiti al computer, a cui ha lavorato il designer tedesco Wolfgang Hegger, autore delle linee esterne insieme al capo progetto Carlo Giavazzi e al designer Filippo Perini. Tutti i piani di forma sono stati sottoposti al vaglio dell’Innovazione, che ha lavorato in parallelo con il Centro Stile per assicurare che il progetto rispondesse a normative, esigenze di abitabilità ecc.

Alfa Romeo Nuvola

Per gli interni – a cui hanno lavorato in particolare Arcangelo Jeker e Daniele Masera – la fase di disegno manuale è stata praticamente saltata; la componentistica esistente è stata organizzata in modo razionale al computer per passare subito alla modellazione in excelite. «La fase creativa e di sviluppo computerizzato è durata poco più di due mesi», racconta mario Favilla, assistente di de Silva. «In questo senso, Nuvola è stata anche un’esercitazione progettuale completa, per una vettura con le carte in regola per essere costruita». Alla fase di ideazione sono seguiti i modelli in scala 1:10 e 1:4 e il modello 1:1 di esterni e interni fresato dal Centro Stile, quindi la costruzione del prototipo negli atelier della Stola. Al primo sguardo la nuvola esposta sullo stand del salone ha sorpreso non solo per la bellezza delle forme, ma anche per il colore: tutti si aspettavano di trovare un’Alfa Romeo sportiva doverosamente rossa, come tradizione vuole.

Alfa Romeo Nuvola

Nuvola invece sembra tener fede al suo nome, elegante in un celeste metallizzato che sotto i riflettori assume sfumature svariate. Il racconto della scelta del colore è quasi un aneddoto, che coinvolge l’amministratore delegato del Gruppo Fiat: «Avevamo già preparato tutti i campioni delle varie sfumature di rosso ipotizzate per la vettura quando l’ingegner Paolo Cantarella ci ha detto: “Scegliete il colore che preferite, purché questa volta non sia il rosso”. Ci ha colti di sorpresa, ma una visita al nostro muse e il suggerimento della signora Ruocco, nostra collaboratrice, ci hanno ricordato che il celeste è un altro colore importante della tradizione Alfa». «Sono stati cinque mesi felici, trascorsi a lavorare con passione giorno e notte», conclude con soddisfazione Walter de’ Silva. «In un progetto così libero il team è ancora più motivato. I giovani che assumiamo al nostro centro stile non devono essere soltanto bravi designer, ma soprattutto degli appassionati del marchio. Il lavoro di squadra fa il resto: l’Alfa Romeo è una passione contagiosa».