Dal Motor Show di Tokyo arriva sempre una ventata di stravaganza ed esagerazione, ma quest’anno, e forse già da qualche tempo, la tendenza sembra essere cambiata. Gli stand della kermesse giapponese rimangono stupefacenti in alcuni casi, ma più che sullo stile, questa edizione 2003 si è giocata sulla tecnologia, sull’innovazione.
Robert Cumberford compie un viaggio all’interno del presente e del futuro prossimo della ricerca portata avanti dai costruttori del paese del Sol Levante, prendendo spunto dalla motorizzazione ibrida a pistoni-elettrica su cui questi ultimi concentrano molta attenzione per il breve termine.
Se in fatto di stile i giapponesi sembrano ancora troppo propensi a “copiare”, dal punto di vista della tecnologia sono sempre più all’avanguardia, e mentre in Europa e negli Stati Uniti si studiano possibilità ancora di difficile applicazione alla serie, come fuel-cell e trasmissione elettrica, in Giappone sono già sul mercato i prodotti del futuro.
Per chi si focalizza sugli aspetti visivi della carrozzeria, questa edizione del salone di Tokyo non è memorabile, ma per chi, al contrario, è interessato a ciò che succede sotto la superficie, in un periodo di transizione come questo, l’evento è stato una rivelazione.
L’industria automobilistica cambierà nei prossimi anni, e i produttori giapponesi si sono già creati una posizione solida, basata su una ricerca seria e su soluzioni tecniche audaci, che si possono acquistare oggi e saranno migliori domani.
Il Giappone è un concorrente molto agguerrito, con ambizioni che potrebbero significare la fine per alcuni marchi di vecchia data. Si va al salone di Tokyo per divertirsi, e ogni volta si lascia il paese con un forte senso di premonizione, tanto bravi e impegnati sono i costruttori automobilistici giapponesi.
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