Sempre impegnata ad approfondire le notizie riguardanti i più attuali concetti automobilistici, sia di produzione che di ricerca, Auto & Design compie in questo numero un salto nel passato, tracciando la storia del design di una concept car d’altri tempi, la GM Firebird III del 1959. Carl Olsen, per anni al vertice del design Citroën e poi insegnante al College for Creative Studies di Detroit, affronta l’argomento da un punto di vista nuovo, senza limitarsi agli aspetti più superficiali e appariscenti per cui la vettura è sempre stata ricordata.
“A prima vista la Firebird III sembra semplicemente la caricatura di un velivolo: le pinne ricordano le alette degli aerei e i due tettucci quelli del bombardiere B-47; le prese d’aria laterali sembrano quelle di un caccia a reazione e l’apertura frontale quella di un aviogetto. Questa era l’immagine voluta da Harley Earl, al tempo vicepresidente dello staff stilistico General Motors, per trasmettere una sensazione di velocità, di volo e di un futuro di tecnologia rivoluzionaria. James (Norman James, il giovane designer cui fu affidata la realizzazione del progetto, Ndr) incorporava in modo geniale tutto ciò che Earl chiedeva; il risultato avrebbe potuto essere un disastroso insieme di cliché visivi privo di valore estetico, ma la straordinaria bravura di James consiste nell’aver saputo assemblare questi cliché in una combinazione di forma biomorfa e costruttivista”. (…)
“A più di quarantasei anni dal suo debutto, la vettura suscita ancora l’entusiasmo del grande pubblico. È grazie al genio di Norman James che il veicolo contiene contemporaneamente alcune delle forme e dei dettagli stilistici più attenti e sofisticati mai applicati a un’automobile; è un risultato notevole e, a mio avviso, un capolavoro del design del ventesimo secolo”.
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