«Noi negli Stati Uniti dobbiamo servire soprattutto hamburger ma li facciamo mettendoci anche il nostro contributo di giapponesi. Quindi avranno l’esatto aspetto di un hamburger, ma magari sotto l’apparenza saranno più leggeri o avranno un gusto più sofisticato. Se invece decidiamo di servire yakitori, allora saranno cento per cento giapponesi, anche se esportati negli USA. Parlando di automobili, il Titan è l’hamburger, la Cube è lo yakitori!». Questo passaggio dell’intervista con Shiro Nakamura spiega l’approccio del marchio Nissan a fattori come la globalizzazione e la specificità dei mercati. Un approccio che si può cercare di ritrovare nelle quattro concept presentate al Tokyo Motor Show.
Pivo
Nonostante una sua innegabile lontananza dalla realtà, ha conquistato il pubblico per le sue forme arrotondate e simpatiche e per la cabina che ruota a 360 gradi.
GTR Proto
Sarà la prima Nissan di tutti i tempi a essere venduta globalmente ma è uno dei modelli più “giapponesi” che la casa di Tokyo abbia mai presentato. Dopo varie edizioni del prototipo, nel 2001 e nel 2003, sembra che questa sia davvero l’auto destinata ad arrivare sui mercati nel 2007.
Amenio
In Giappone il minivan è un’istituzione e l’Amenio ne celebra il lato di vera automobile, in cui è un piacere oltre che viaggiare come passeggero anche la pura sensazione di essere alla guida di un mezzo di lusso in cui il conducente è assoluto protagonista.
Foria
La Foria è uno studio per una piccola coupé dallo charme un po’ retro ma molto gentile che potrebbe avere buon successo sul mercato giapponese. La stessa ricerca di un’eleganza raffinata è alla base del lavoro fatto sugli interni, dove i toni scuri della pelle naturale che ricopre gran parte della plancia, dei pannelli porta e del tunnel centrale dominano l’ambiente.
L’articolo continua su Auto & Design n. 156