La casa automobilistica francese ha scelto l’abbinamento con il design attraverso un concorso lanciato ai giovani progettisti, il premio C-Design: Combine, Connect, Create. Il brief di partenza consisteva nel reinterpretare e combinare tra loro cento pezzi che formano la meccanica e la carrozzeria delle auto, quindi elementi come parafanghi, maniglie, sospensioni, fari e così via, presi dal repertorio di componenti “base” delle automobili Citroën, allo scopo di inventare nuovi prodotti domestici e per la vita quotidiana.
I progetti dei dieci finalisti (tre i vincitori) sono stati giudicati da una apposita giuria, composta da Fulvio Cinti, Alberto Bassi, Virginio Briatore, Ambra Medda, Anna Yudina, Carlo Bonzanigo del centro stile Citroën e presieduta dal designer-architetto Ferruccio Laviani. Questi eterogenei assemblaggi di oggetti hanno fornito inedite soluzioni progettuali, che aprono a riflessioni più generali sul riuso e la re-invenzione a partire da una sorta di semilavorati.
Primo premio a C-Sledge, il prototipo di una slitta, disegnata dal bulgaro Ognyan Bozhilov, che ha saputo ideare un oggetto visionario e al contempo funzionale, utilizzando diversi componenti delle auto, dalle portiere della C3 Pluriel ai sedili posteriori della C4 Picasso; l’apprezzamento della giuria è dovuto proprio all’idea di ready made che sottende, memore di un prototipo di seduta-macchina di Achille Castiglioni o di una poltrona-seggiovia di Franco Albini.
L’articolo continua su Auto & Design n. 171