L’evento di maggiore rilievo per la Ford Motor Company è stata la presentazione al pubblico della Fusion di gamma intermedia (che sarà anche la Mondeo in Europa dal prossimo autunno), vettura di importanza vitale per la casa. In America sarà commercializzata solo nella versione fastback a quattro porte tipo coupé, mentre nel resto del mondo saranno in vendita anche le varianti station wagon e berlina a quattro porte.
Per il mercato statunitense rappresenta la quintessenza della vettura familiare, sufficientemente spaziosa da ospitare confortevolmente cinque adulti e abbastanza slanciata da trasmettere una certa idea di prestigio. In effetti, la calandra trapezoidale che ricorda fortemente l’Aston-Martin e gli interni ben rifiniti la fanno sembrare di livello molto più alto rispetto alle precedenti Ford di queste dimensioni, il che rende credibili le voci che circolavano al Salone, secondo le quali questo progetto era inizialmente destinato a essere una Lincoln, ormai l’unico marchio di lusso della Ford. A prescindere dai suoi antecedenti durante il processo di sviluppo, la Fusion si presenta come un prodotto particolarmente ben riuscito, già accolto con successo sia dal pubblico che dalla stampa.
Nonostante la linea del tetto che scende in modo deciso, i passeggeri dei sedili posteriori hanno ampio spazio sopra la testa. Il tetto, infatti, è stato deliberatamente alzato in corrispondenza dei sedili anteriori per ottenere un profilo sportivo e al tempo stesso preservare il comfort e la spaziosità che ci si aspetta da un veicolo familiare convenzionale e senza pretese. Gli interni erano rifiniti con cura, ma eccessivamente grigi, nella vettura bianca che il responsabile del design Ford J Mays e io abbiamo usato come tranquilla sala riunioni.
Articolo completo su Auto & Design n. 193