E’ un sodalizio tutto britannico quello tra Land Rover e la sfidante inglese per la prossima edizione dell’America’s Cup. Una partnership da cui nasce Land Rover BAR, l’imbarcazione ultra-tecnologica che verrà presentata ufficialmente nel gennaio prossimo per poi partecipare alla regata più famosa del mondo.

La missione è riportare “a casa” la coppa America, il più antico trofeo della storia dello sport, creato proprio dagli inglesi nel 1851 (come Coppa delle 100 Ghinee), ma vinto in quella prima edizione dagli americani e da allora mai conquistato dai sudditi di Sua Maestà. Da cui l’hashtag #BringTheCupHome

Affidata al team di un campione della vela come Sir Ben Ainslie, Land Rover BAR è un catamarano di 45 piedi che offrirà altissime prestazioni grazie a soluzioni tecnologiche di avanguardia e al know how degli ingegneri Jaguar Land Rover, attivamente coinvolti nel progetto. Il loro apporto è fondamentale nella modellazione strutturale, nonché nello studio dell’aerodinamica: impressionante, in proposito, è l’altezza della vela in carbonio pari alla lunghezza dell’ala di un Boeing 737, «motore potentissimo dell’imbarcazione», ha spiegato Martin Whitmarsh, CEO di Land Rover BAR (con passato ventennale in Formula 1), «fondamentale per un mezzo destinato in realtà a viaggiare più nell’aria che nell’acqua», grazie anche agli hydrofoil super tecnologici.

La gestione dei dati – raccolti in base alle infinite variabili che possono verificarsi in ogni condizione di regata – sarà un altro punto chiave della sfida, ottimizzando le performance e l’interfaccia uomo-vela.

Al work-in-progress sul catamarano, Land Rover abbina intanto le tappe del lancio di un suo modello vincente: il Discovery, appena svelato a Parigi nella nuova generazione e lanciato in Italia l’8 ottobre a Trieste in occasione della Barcolana, appuntamento che vede ogni anno riunirsi in regata oltre 1500 barche a vela e di cui Land Rover è gold sponsor da alcune edizioni. Auto&Design ripercorrerà nel prossimo numero la design story del nuovo Discovery insieme al direttore del design, Gerry McGovern.