Uscire dagli schemi cambiando l’approccio alla base del concetto di vettura, solo allora si potrà parlare di futuro. Chris Bangle comincia così il suo intervento sul tema “Car Design Past Present and future” durante una conferenza organizzata dallo IAAD per dargli il benvenuto come neo direttore del dipartimento di Transportation Design.
L’invito rivolto agli studenti è quello di uscire dalla “confort zone” «porto sicuro di ogni stilista», per lanciarsi ad esplorare stili e forme fino ad ora sconosciuti. «Mettetevi alla scrivania e provate a fare una mappa del car design su un foglio bianco. Scoprirete che esistono principi che oggi assumiamo come regole fondamentali, che in realtà possono essere cambiati. Ad esempio siamo perseguitati dalle simmetrie e dalle proporzioni», ma guardando la Citroen 2CV realizzata da Andy Saunders, ispirata all’opera “Retrato de Dora Maar” di Pablo Picasso, «ho avuto l’ennesima conferma di come la bellezza possa essere sproporzionata», ha affermato Bangle. Seguendo gli schemi di oggi il rischio è quello di un generale appiattimento creativo che porta con sé la difficile riconoscibilità dei prodotti e una standardizzazione dei gusti estetici. «Ciò che stupisce è che molto spesso abbiamo di fronte prodotti con destinazioni d’uso completamente differenti, ma molto simili nello stile», ha continuato il designer americano.
La forma deve slegarsi dalla funzione per seguire il significato, la vera rivoluzione in ambito di mobilità avverrà solo quando si capirà che il vero scopo di un veicolo è soddisfare il bisogno dell’utilizzatore stesso. E non è un discorso generico di divisione in categorie perché «su mille esseri umani ci saranno mille necessità differenti». La grande trasformazione delle automobili nel futuro ci sarà solo se riusciremo a cambiare il modo di disegnarle, altrimenti «avremo fallito come designer», ha concluso Bangle.