Neanche uno spigolo. È la prima cosa che salta all’occhio osservando la Hyundai Nexo, la nuova Suv alimentata a idrogeno della casa coreana. Dal frontale alla coda la vettura appare liscia, senza linee spezzate, quasi a voler dare l’impressione di una purezza formale che collega il design esterno alle emissioni zero della sua propulsione 100% elettrica.
Poco si ritrova anche del family feeling che caratterizza tutte le Hyundai, fatta eccezione per la griglia frontale “Cascading Grille”, disegnata secondo gli ultimi stilemi del marchio e allargata per lasciare passare una quantità d’aria maggiore. Completano il look dell’anteriore i fendinebbia triangolari posti sotto ai fari, quest’ultimi collegati da una sottile e gradevole striscia di led che rende la vettura subito riconoscibile.
Abbiamo avuto l’occasione di testare la Nexo sulle Dolomiti tra Bolzano e l’Alta Badia. Saliti a bordo la prima impressione è quella di grande confort. I colori chiari dei sedili e l’ambiente luminoso, unito alla totale assenza di rumori e vibrazioni data dalla propulsione elettrica, trasmettono una bella sensazione di lusso e tranquillità. Il layout degli interni riprende le linee morbide degli esterni. Davanti al guidatore prendono posto i due schermi Lcd: uno da 12,3 pollici al centro della plancia, e uno da 7 pollici che fa da quadro strumenti digitale. Entrambi sono in alta risoluzione e intuitivi nell’utilizzo.
L’assenza della leva del cambio ha permesso l’integrazione di una consolle centrale sospesa, forse un po’ datata nello stile vista la presenza di numerosi pulsanti fisici in plastica, ma comoda per riporre oggetti e borse. La scelta dei materiali utilizzati per gli interni segue l’idea di sostenibilità. Le superfici sono ricoperte da materiali certificati dall’organizzazione indipendente “Underwriter Laboratories”. I rivestimenti dei sedili sono realizzati in ecopelle e tessuti sostenibili, i tappetini sono composti da fibre ecologiche derivate dalla canna da zucchero. Un prodotto con un grande contenuto tecnologico e piacevole da guidare che incontra però il grave limite della quasi totale assenza di distributori di idrogeno. In Italia, al momento l’unico infatti si trova nella città di Bolzano.